Il Ministero della Salute, con la Circolare del 12 agosto 2020, ha aggiornato le “Linee di indirizzo sulla interruzione volontaria di gravidanza con mifepristone e prostaglandine”, facendo seguito al parere favorevole espresso dal Consiglio Superiore di Sanità nella seduta straordinaria del 4 agosto 2020.
Tale decisione si è resa necessaria, oltre che per la raccomandazione formulata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sulla somministrazione di mifepristone e di misoprostolo per le donne fino alla 9° settimana di gravidanza, anche per via delle nuove evidenze scientifiche sull'utilizzo di tali farmaci e per il ricorso diffuso negli altri Paesi europei al metodo farmacologico di interruzione in regime di day hospital e ambulatoriale.
Passando alle novità previste dalle linee di indirizzo, il ricorso all'interruzione volontaria di gravidanza con metodo farmacologico è possibile:
- fino a 9 settimane compiute di età gestazionale (pari a 63 giorni), mentre in precedenza ciò era possibile solo fino alla 7° settimana;
- presso ambulatori pubblici attrezzati in modo adeguato, collegati funzionalmente agli ospedali ed autorizzati dalla Regione, oltre ai consultori oppure in day hospital, andando così a modificare il precedente regime che prevedeva il ricovero.
In seguito, l'Agenzia Italiana del Farmaco ha emanato la Delibera n. 865 del 12 agosto 2020, recante “Modifica delle modalità di impiego del Medicinale Mifegyne a base di mifepristone (RU486)”, da cui risulta il seguente modo di somministrazione:
- fino al 49° giorno di amenorrea il mifepristone è assunto mediante unica dose orale da 600 mg, seguita a distanza di 36-48 ore dalla somministrazione dell'analogo delle prostaglandine («misoprostolo 400 μg per via orale, oppure gemeprost, 1 mg per via vaginale»);
- tra il 50° e il 63° giorno di amenorrea, invece, il mifepristone viene assunto in un'unica dose orale da 600 mg, seguita a 36-48 ore di distanza dalla somministrazione dell'analogo delle prostaglandine gemeprost 1 mg per via vaginale, che non presenta controindicazioni se assunto oltre il 49° giorno di amenorrea.
In ogni caso, la Circolare raccomanda di effettuare il monitoraggio in modo approfondito e continuo delle procedure indicate, con riguardo soprattutto agli effetti collaterali.