La notizia di reato giunta durante le operazioni di identificazione del reo legittima l'arresto in quasi flagranza?
14 Settembre 2020
L'intervento della polizia giudiziaria che ha proceduto all'identificazione del ricorrente trovato in possesso di beni la cui sottrazione è stata denunciata durante il corso delle operazioni integra lo status di quasi flagranza che legittima l'arresto.
Così si esprime la Suprema Corte con la sentenza n. 25247/20, depositata il 7 settembre.
Il Tribunale di Foggia convalidava l'arresto in flagranza dell'odierno ricorrente per il reato di furto aggravato.
La Suprema Corte dichiara infondato il ricorso, rilevando che in tema di arresto in quasi flagranza di reato le Sezioni Unite hanno chiarito che è illegittimo l'arresto in flagranza operato dalla polizia giudiziaria in base alle informazioni fornite dalla persona offesa ovvero da terzi nell'immediatezza del fatto, in quanto in tale caso non esiste la “quasi flagranza”. Quest'ultima, infatti, presuppone l'immediata ed autonoma percezione delle tracce del reato e della loro connessione con l'indiziato da parte di chi procede all'arresto.
Fonte: Diritto e Giustizia |