Sul riparto di giurisdizione nel caso di violazione degli obblighi di buona fede e correttezza della PA durante la fase precontrattuale

22 Ottobre 2020

In assenza di un atto provvedimentale, il giudice ordinario è competente a conoscere della domanda risarcitoria per mera violazione degli obblighi di buona fede e correttezza da parte della stazione appaltante nella fase antecedente la stipula del contratto.

Il caso. Annullata in via di autotutela l'aggiudicazione provvisoria disposta nei confronti della prima classificata, la stazione appaltante aggiudicava provvisoriamente la commessa pubblica in favore della seconda classificata, la quale veniva invitata a stipulare una polizza a titolo di cauzione definitiva e, in vista dell'esecuzione dell'appalto, prendeva in locazione un immobile nel luogo dell'esecuzione dei lavori.

Tuttavia, non veniva stipulato alcun contratto di appalto con la nuova aggiudicataria in quanto, nelle more, in sede giurisdizionale erano stati annullati gli atti caducatori della originaria aggiudicazione.

Avverso la mancata stipula del contratto finale, la seconda classificata ricorreva dinanzi al giudice amministrativo.

La soluzione del TAR. Ebbene, la ricorrente si rivolgeva al TAR Firenze per ottenere i danni causatigli dal comportamento della stazione appaltante per averla coinvolta in trattative non seguite dalla stipula del contratto.

Ad avviso del Collegio, il ricorso va dichiarato inammissibile per difetto di giurisdizione del giudice amministrativo in quanto il fatto posto alla base della domanda risarcitoria “non è costituito da un provvedimento illegittimo ma da un comportamento tenuto dalla Provincia di Siena nella fase preliminare alla stipula di un contratto che poi non ha avuto luogo”.

Nello specifico, in sentenza si precisa che tale comportamento “non è quindi qualificabile in termini di scorretto esercizio di un potere amministrativo costituendo, invece, violazione dei generali obblighi di buona fede e correttezza di cui può conoscere solo il giudice ordinario" (Cass., Sez. Un., 4 luglio 2017, n. 16419).

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