Licenziato il decreto Ristori bis: ecco le nuove misure introdotte dal Governo

Redazione scientifica
09 Novembre 2020

Il decreto Ristori bis, approvato venerdì 6 novembre 2020 dal Consiglio dei Ministri n. 72, introduce ulteriori misure urgenti per fronteggiare l'emergenza sanitaria da COVID-19. In attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, trapelano le prime novità che riguarderanno il settore giustizia e, in particolare, i giudizi penali di appello, la sospensione dei termini ai fini del computo della prescrizione e lo slittamento dell'introduzione della nuova class action.

Il decreto Ristori bis, approvato venerdì 6 novembre 2020 dal Consiglio dei Ministri n. 72, introduce ulteriori importanti novità per quanto riguardo il settore giustizia, con particolare riguardo alla decisione dei giudizi penali di appello durante il periodo di emergenza sanitaria.

In attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del testo, la bozza di decreto sembrerebbe prevedere che, fuori dai casi di rinnovazione dell'istruzione dibattimentale, per la decisione sugli appelli proposti contro le sentenze di primo grado la corte d'appello procederà in camera di consiglio senza l'intervento del PM e dei difensori, salvo che una delle parti private o il PM faccia richiesta di discussione orale o che l'imputato manifesti la volontà di comparire.
Entro il decimo giorno precedente l'udienza, il PM formulerà le sue conclusioni con atto trasmesso alla cancelleria della corte d'appello a mezzo PEC. La cancelleria invierà l'atto immediatamente, con lo stesso mezzo, ai difensori delle altre parti che, entro il quinto giorno antecedente l'udienza, potranno presentare le conclusioni con atto scritto, trasmesso alla cancelleria della corte d'appello a mezzo PEC.

Alla deliberazione la corte d'appello procederà con le modalità di cui all'art. 23, comma 9, d.l. n. 137/2020 e il dispositivo della decisione sarà comunicato alle parti.
Non solo, sempre nella bozza di decreto, si legge che la richiesta di discussione orale dovrà essere formulata per iscritto dal PM o dal difensore entro il termine perentorio di 25 giorni liberi prima dell'udienza, che verrà trasmessa alla cancelleria della corte a mezzo PEC. Entro lo stesso termine perentorio e con le medesime modalità l'imputato formulerà, a mezzo del difensore, la richiesta di partecipare all'udienza.

Tra le possibili misure vi sono poi la sospensione dei termini utili ai fini del computo della prescrizione, dei termini di custodia cautelare nei procedimenti penali e lo slittamento di 6 mesi per la class action, la cui introduzione era originariamente prevista per il 19 novembre 2020.

(Fonte: www.dirittoegiustizia.it)

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