PPT e legislazione emergenziale: le ultime novità in tema di depositi telematici

Paolo Grillo
10 Novembre 2020

Il decreto n. 137 del 2020, meglio noto come “Decreto Ristori”, dedica un intero articolo – il 24 – alla individuazione di soluzioni semplificatrici del deposito di atti giudiziari, documenti e istanze nel processo penale durante tutto l'arco della durata del periodo emergenziale.

Il decreto n. 137 del 2020, meglio noto come “Decreto Ristori”, dedica un intero articolo – l'art. 24 – alla individuazione di soluzioni semplificatrici del deposito di atti giudiziari, documenti e istanze nel processo penale durante tutto l'arco della durata del periodo emergenziale. Il primo comma fornisce quello che possiamo definire come il “modello di riferimento” e sfrutta la situazione processuale che si genera con la notifica dell'avviso di conclusione delle indagini preliminari: ogni istanza, richiesta, memoria difensiva o produzione documentale andrà eseguita tramite caricamento sul portale telematico individuato dal DGSIA, alla cui determinazione si rimanda.
Al Ministro della Giustizia, invece, viene assegnato il compito di determinare con successivi decreti l'elenco degli atti che possono depositarsi mediante “caricamento” dal Portale Deposito Atti Penali.

L'apertura all'uso generalizzato del deposito telematico degli atti relativi al processo penale. La vera novità è contenuta nel comma 4 della norma in esame, che consente invece di depositare “con valore legaletutti gli altri atti relativi al processo penale – sempre beninteso per tutta la durata del periodo dell'emergenza sanitaria – mediante il loro inoltro a mezzo PEC.
La destinazione di quest'ultima sarà la casella di posta elettronica certificata dei vari uffici giudiziari. Questa modalità residuale, a norma dell'ultimo comma, non può essere utilizzata per tutti gli atti depositabili a mezzo del portale del processo telematico.
Tutto, in definitiva, è molto semplice: una PEC per quegli atti ancora sconosciuti al Portale, mentre quest'ultimo – ci auguriamo in breve tempo – sarà eletto come canale ufficiale per il deposito.
La parola, per i dettagli, passa al Direttore Generale dei Servizi Informativi e Automatizzati del Ministero della Giustizia.

Il DGSIA si è messo subito all'opera. Con un primo provvedimento si è individuato il Portale Deposito Atti Penali per canalizzarvi, al momento, gli atti, le istanze e i documenti da depositare in seguito alla notifica dell'avviso di conclusione delle indagini preliminari.
Con un successivo provvedimento, invece, si è provveduto a rendere noti gli indirizzi PEC per il deposito di quegli atti che allo stato non possono “caricarsi” dal Portale e che dovranno essere in formato .pdf firmato digitalmente.

Un bel passo in avanti duqnue verso l'innovazione del processo penale. Il passaggio successivo sarà invece quello di sfruttare il Portale Deposito Atti Penali al massimo della sua potenzialità.

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