Al minore va garantito il diritto a conoscere le proprie origini
02 Febbraio 2016
La Corte europea dei diritti dell'uomo ha sancito che il riconoscimento della filiazione biologica realizza l'interesse superiore del minore. Il caso ha ad oggetto una decisione dei giudici francesi, richiesta dal padre naturale del minore, di disconoscimento di paternità nei confronti del coniuge della madre dello stesso minore. Secondo la Corte, l'annullamento del riconoscimento di paternità non costituisce violazione dell'art. 8 CEDU. Difatti, per i giudici di Strasburgo, la decisione garantisce l'interesse del minore a conoscere le proprie origini e rafforza la posizione già assunta nei casi Mennesson c. Francia e Labassee c. Francia del 26 giugno 2014, in cui i giudici della Corte hanno ritenuto contrario alla CEDU il rifiuto delle autorità francesi di riconoscere il rapporto di filiazione tra un padre e i suoi figli biologici nati mediante maternità surrogata all'estero. |