Le condizioni economiche precarie della madre non giustificano lo stato di adottabilità

07 Aprile 2016

La Corte europea dei diritti dell'uomo, all'unanimità, ha statuito che nel caso in esame vi è stata una violazione dell'art. 8 CEDU (diritto al rispetto della vita privata e familiare). Le misure adottate dai tribunali nazionali...

La Corte europea dei diritti dell'uomo, all'unanimità, ha statuito che nel caso in esame vi è stata una violazione dell'art. 8 CEDU (diritto al rispetto della vita privata e familiare). Le misure adottate dai tribunali nazionali concernenti il collocamento di sette minori in vista della successiva adozione non realizzano un giusto equilibrio fra gli interessi in gioco, atteso che la ricorrente, signora Soares de Melo, è stata privata della responsabilità genitoriale sui figli e di ogni tipo di contatto con loro. Tra le ragioni sottese ai provvedimenti dei tribunali nazionali, vi è il rifiuto della ricorrente di sottoporsi a sterilizzazione. A giudizio della Corte di Strasburgo, tenuto conto della mancanza di una condotta violenta da parte della ricorrente, dell'esistenza di forti legami affettivi e del fallimento dei servizi sociali nel coadiuvare materialmente la signora Soares de Melo nella crescita dei figli, l'adottabilità dei minori costituisce un'ingerenza incompatibile con l'art. 8 CEDU, non perseguendo scopi legittimi e non essendo necessaria in una società democratica. Le autorità, difatti, avrebbero prima dovuto adottare misure concrete per consentire ai figli di vivere con la madre e solo in caso di fallimento assumere provvedimenti in vista dell'adozione. Inoltre, il ricorso alla procedura di sterilizzazione non dovrebbe mai essere utilizzato quale requisito per mantenere la responsabilità genitoriale.

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