Assegno Unico per i figli: le novità della Legge di Bilancio 2021

18 Gennaio 2021

Con la Legge di Bilancio 2021 viene reso operativo l'Assegno unico per i figli: già previsto nella precedente Legge di Bilancio, (ma privo di copertura), è stato ora finanziato e dovrebbe essere operativo dal 1° luglio 2021. La prestazione è stata infatti introdotta nella Legge di bilancio 2021 quale preludio del “pacchetto famiglia”. Per conoscere le specifiche di funzionamento e fruizione occorre però attendere i necessari provvedimenti attuativi nel corso del 2021. La misura dovrebbe andare a rimpiazzare alcune delle principali precedenti previsioni a sostegno delle famiglie, (in particolare con figli), che sono state, al momento, fatte salve per il 2021. Salvo per tutto il 2021 il bonus bebè.
Introduzione alla misura e quadro normativo

Nella Legge di Bilancio 2021 (Legge 30 dicembre 2020, n. 178) viene ripreso l'istituto dell'Assegno unico, già normato (e poi sostanzialmente dimenticato) nella legge di Bilancio 2020.

In evidenza:

Art. 1 – l. 27 dicembre 2019, n. 160 (Legge di Bilancio per il 2020)comma 339

Al fine di dare attuazione a interventi in materia di sostegno e valorizzazione della famiglia finalizzati al riordino e alla sistematizzazione delle politiche di sostegno alle famiglie con figli, nello stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali è istituito un fondo denominato « Fondo assegno universale e servizi alla famiglia (...omissis…)

All'art. 1, comma 1 della legge di bilancio 2021, si legge infatti: «Al fine di dare attuazione a interventi in materia di riforma del sistema fiscale, nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze è istituito un Fondo con una dotazione di 8.000 milioni di euro per l'anno 2022 e di 7.000 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2023, di cui una quota non inferiore a 5.000 milioni di euro e non superiore a 6.000 milioni di euro a decorrere dall'anno 2022 è destinata all'assegno universale e servizi alla famiglia».

Il Def aveva infatti specificato che a sostegno della famiglia fosse istituito il “fondo assegno universale” e servizi alla famiglia, destinato a finanziarie il sostegno della famiglia.

Occorrerà però ancora l'adozione di appositi provvedimenti normativi per riorganizzare gli altri istituti attualmente in essere.

Come accennato, l'Assegno universale per famiglie con figli era già previsto nella scorsa legge di bilancio 2020, ma tale misura si era poi scontrata con i limiti di copertura.

Per il 2021 l'emergenza Covid ha costretto genitori e famiglie ad affrontare grandi difficoltà, che presumibilmente proseguiranno ancora in parte del 2021: pertanto tale misura è stata “rinverdita” a sostegno delle famiglie con figli.

Si legge infatti nella manovra 2021 che «il Fondo assegno universale e servizi alla famiglia e altre misure correlate, di cui al comma 339 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2019, n. 160, è incrementato di 3.012,1 milioni di euro per l'anno 2021» (art. 1, comma 7 l. 30 dicembre 2020, n. 178)

Tale incremento sarà potenziato anche per il 2022 di 5,5 miliardi.

L'obiettivo infatti è quello di dare attuazione a interventi in materia di sostegno e valorizzazione della famiglia finalizzati al riordino e alla sistematizzazione delle politiche di sostegno alle famiglie con figli.

L'assegno unico per i figli non è però ancora regolamentato: la Legge di Bilancio infatti prevede solo lo stanziamento delle risorse. Serviranno infatti ulteriori interventi di recepimento per disciplinarne il funzionamento.

L'assegno unico, nei programmi del Governo, farà parte di una più ampia riforma, (il c.d. Family Act): l'obiettivo dichiarato è quello di farlo partire a luglio 2021.

Ovviamente l'attuale situazione di possibile crisi di Governo potrebbe avere impatti su attuazione e tempistiche.

Legge di bilancio 2021: le misure preesistenti

L'introduzione dell'assegno unico famiglia avrebbe inizialmente dovuto sostituire gli altri bonus famiglia, presenti nel 2020 a sostegno delle famiglie italiane.

Sono invece stati confermati anche per il 2021:

- bonus mamma domani

- l'assegno di natalità (c.d. bonus bebé)

- bonus asilo nido.

È denominato "assegno unico" proprio perché, a regime, prevede l'integrale sostituzione di tali altre agevolazioni, detrazioni, e bonus ad oggi vigenti per le famiglie italiane con figli.

Dovrebbero essere sostituite, infatti, le detrazioni figli a carico e gli assegni al nucleo familiare.

Al suo interno verranno comprese tutte le detrazioni, gli incentivi, gli assegni, gli sgravi e i mini bonus che resteranno attivi fino al prossimo 30 giugno.

Inquadramento generale dell'Assegno unico universale

L'assegno unico universale prevede che a partire dal 1° luglio 2021 le famiglie con almeno un figlio a carico ricevano un assegno mensile.

La misura di sostegno, si concretizza in un'erogazione mensile suddivisa per vari importi, come sopra accennato, e spetterà alle famiglie con figli minorenni e maggiorenni a carico, fino a un importo massimo mensile per ogni figlio (presumibilmente un tale soglia potrebbe attestarsi tra i 200 ed i 250 euro).

L'importo delle erogazioni non è ad oggi ancora definito, in quanto il criterio di individuazione è demandato ai provvedimenti di futura applicazione.

La misura prevede una quota fissa per tutte le famiglie che potrebbe indicativamente essere compresa in una forchetta di valori di ordine stimato, (non disponendo ad oggi dati certi), compresa, probabilmente tra gli 80 ed i 200 euro, cui si aggiungerà una quota variabile.

Tale ultima componente dipenderà dall'Isee e si dovrebbe azzerare raggiunti i 60 mila euro di reddito Isee annui.

L'assegno dovrebbe essere riconosciuto dal settimo mese di gravidanza fino ai 21 anni di età del figlio; tale limite di età non è previsto nel caso di figlio disabile.

Ambito soggettivo

L'Assegno Unico spetterà alle famiglie con qualsiasi tipologia reddituale, senza distinzioni.

Ciò significa che avranno diritto:

• le famiglie con lavoratori dipendenti

• le famiglie con lavoratori autonomi

• le famiglie con disoccupati e incapienti

La misura si pone come obiettivo, oltre al sostenimento delle famiglie, l'incentivazione delle nascite in Italia.

Di seguito si riepilogano le principali caratteristiche della misura:

- l'assegno universale spetta alle famiglie con figli a carico come importo mensile sotto forma di denaro o credito da utilizzare in compensazione dei debiti d'imposta;

- l'importo minimo dell'assegno universale per i figli stabilito per tutti i nuclei familiari con uno o più minori, cui viene aggiunta una quota ulteriore e variabile determinata per scaglioni dell'indicatore della situazione economica equivalente (ISEE);

- l'importo sarà correlato all'età dei figli a carico;

- l'importo spetterà per ogni figlia o figlio, dal settimo mese di gravidanza e fino ai ventunesimo anno di età;

- dai figli successivi al terzo è prevista una maggiorazione dell'importo erogato;

- le somme erogate non concorreranno alla formazione del reddito complessivo e né ai fini del riconoscimento delle prestazioni sociali a sostegno del reddito;

Ovviamente tali regole di funzionamento in ambito soggettivo, puntano ad avere un'ampia platea delle famiglie interessate, per un periodo piuttosto lungo di che, salvo le eccezioni indicate, arriva fino ai 21 anni per ciascun figlio a carico, partendo dal settimo mese di gravidanza.

I requisiti soggettivi dei figli che danno diritto al contributo

Per avere diritto all'assegno unico, occorre avere determinati requisiti soggettivi.

In particolare, i figli:

- devono far parte dello stato famiglia ed essere a carico di uno dei due genitori;

- fino a 21 anni di età potranno beneficiare dell'assegno unico solo se studiano, svolgono un tirocinio e anche se lavorano, non dovranno percepire un reddito annuale superiore ai 4.000 euro, (si ricorda infatti che una persona si considera fiscalmente a carico di un suo familiare quando dispone di un reddito complessivo uguale o inferiore a 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili. Solo per i figli di età non superiore a 24 anni, dal 1° gennaio 2019 questo limite è aumentato a 4.000 euro);

- nel caso di prosecuzione degli studi, (università, corsi di formazione, tirocinio), si potrà continuare a ricevere l'assegno unico anche fino ai 25 anni di età del figlio;

- la misura saràa beneficio non solo dei cittadini italiani, ma di tutte le famiglie con minori con un regolare permesso di soggiorno e chi risiede in Italia da più di due anni.

  • La misura in caso di figlio disabili

Nel caso di figli con disabilità non ci sono limiti massimi di età dei medesimi per l'erogazione e l'importo sarà maggiorato tra il 30% ed il 50%.

L'assegno unico 2021 per gli stranieri

L'assegno unico spetta anche ai cittadini Ue ed extra Ue.

Sono previsti alcuni requisiti indispensabili per il riconoscimento del beneficio:

- essere cittadino di uno stato Ue;

- in caso di cittadini di Paesi extra UE occorre il permesso di soggiorno (per soggiornanti di lungo periodo o per motivi di lavoro o di ricerca di durata almeno annuale);

- vivere con i figli a carico in Italia;

- essere stato o essere residente in Italia per almeno due anni, anche non continuativi, ovvero essere in possesso di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o di durata almeno biennale.

- pagare le imposte sul reddito in Italia

Decorrenza

Secondo quanto anticipato dal legislatore, la nuova misura sarà operativa dal 1° luglio 2021, (anche il ministro dell'economia Gualtieri, in varie interviste ha indicato tale data come punto di partenza).

Le famiglie con figli che ne avranno diritto, riceveranno quindi il primo “Assegno unico universale” a partire dal 1° luglio 2021.

Contestualmente all'erogazione di tale sostegno, dovrebbero cessare le altre misure, prima citate, che l'assegno unico dovrebbe andare a sostituire (con l'eccezione del bonus bebè, che al momento è confermato per tutto il 2021).

Il condizionale è d'obbligo per l'esercizio 2021, per il quale non si dispone ancora di informazioni definitive.

Le istruzioni dettagliate su come ottenere il trattamento e le relative regole operative, sono attese per la prossima primavera quando dovrebbero essere adottati i necessari provvedimenti attuativi.

In tali documenti normativi dovrebbero anche essere resi noti dettagli e simulazioni sulle modalità di calcolo degli importi mensili che le famiglie potranno ottenere.

Quantificazione

Al momento, come si è detto, non ci sono ancora elementi definitivi sull'ammontare dell'assegno unico.

Si sono ipotizzate cifre che debbono però essere confermate dalle regole specifiche da adottarsi nei prossimi mesi.

L'unico dato certo è lo stanziamento per le coperture, sulla base del quale occorrerà fare i conti.

Al momento le informazioni certe dovrebbero essere le seguenti, con riferimento alla composizione dell'importo dell'assegno unico 2021, che sarà la seguente:

• una quota universale per ciascun figlio,

• quota variabile in base al reddito ISEE, fino ad azzerarsi intorno a 60.000 euro di Isee;

• maggiorazioni dal terzo figlio;

• maggiorazioni per i figli disabili;

• probabile maggiorazione per i nuclei mono genitore.

Per i figli a carico dai diciotto ai ventuno anni, l'assegno dovrebbe avere importo inferiore a quello riconosciuto per i minorenni, ma solo in presenza di determinate condizioni, (percorsi di formazione scolastica, universitaria o professionale, tirocini o percorsi lavorativi a basso reddito, disoccupazione, servizio civile universale).

E' inoltre possibile che si scelga di corrispondere l'importo direttamente al figlio maggiorenne: in tal caso è probabile la previsione di requisiti o condizioni specifiche del figlio.

L'Assegno unico ed il reddito di cittadinanza

L'importo dell'assegno unico 2021 è compatibile, (quindi cumulabile), con il reddito di cittadinanza.

Non concorre alla formazione del reddito imponibile, né ai fini delle prestazioni a sostegno del reddito.

E' prevista una clausola di salvaguardia, la cui applicazione si apprenderà dagli attuativi, per cui sarà riconosciuta una integrazione compensativa dell'importo dell'assegno diretta ad assicurare che lo stesso non risulti in ogni caso inferiore a quello in godimento al nucleo familiare prima dell'entrata in vigore della misura.

Fruizione sotto forma di credito d'imposta

Stanti i numerosi “esperimenti” di applicazione di bonus vari, concessi quali crediti d'imposta nel 2020, (al fine di fornire supporto ai cittadini a seguito dell'emergenza sanitaria), è possibile che la misura di sostegno venga attuata attraverso il riconoscimento di un credito d'imposta alle famiglie.

In questa ipotesi è ragionevole supporre che i lavoratori dipendenti possano trovare in busta paga il bonus quale “sconto” fiscale, mentre i lavoratori autonomi possano effettuare una compensazione sui tributi dovuti.

In tal caso però, eventuali casi di incapienza dovranno poter fruire di un pagamento diretto da parte dello Stato.

Anche per tali ipotesi occorre attendere i decreti attuativi, che ci si augura possano fare chiarezza su molti aspetti ancora da disciplinare.

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