Osservatorio sulla Cassazione – Gennaio 2021

La Redazione
La Redazione
09 Febbraio 2021

Torna l'appuntamento mensile con l'Osservatorio, una selezione delle più interessanti sentenze di legittimità depositate nel mese di Gennaio.

Le Sezioni Unite sul contratto di leasing in caso di fallimento dell'utilizzatore

Cass. - Sez. Unite - 28 gennaio 2021, n. 2061

La legge n. 124/2017 (art. 1, commi 136-140) c.d. Legge annuale per il mercato e la concorrenza, non ha effetti retroattivi e trova, quindi, applicazione per i contratti di leasing finanziario in cui i presupposti della risoluzione per l'inadempimento dell'utilizzatore (previsti dal comma 137) non si siano ancora verificati al momento della sua entrata in vigore.

La trasformazione da srl in associazione non riconosciuta non preclude il fallimento

Cass. Civ. – Sez. I – 25 gennaio 2021, n. 1519, sent.

La trasformazione di una società di capitali in un'associazione non riconosciuta non si traduce nell'estinzione di un soggetto e nella correlativa creazione di uno nuovo in luogo di quello precedente, ma configura una vicenda meramente evolutiva e modificativa del medesimo soggetto, con la conseguenza che l'ente rimane assoggettabile alla dichiarazione di fallimento, nel termine annuale di cui all'art. 10 L.fall.

Il voto del creditore sulla proposta concordataria può essere manifestato anche tramite rappresentante

Cass. Civ. – Sez. I – 25 gennaio 2021, n. 1518, sent.

Nella procedura di concordato preventivo, la manifestazione di voto del creditore, che è prevista nell'art. 178, comma 4, L. fall., può essere data anche per mezzo di un rappresentante. Per tale riguardo, è richiesto che la procura sia conferita nel rispetto delle forme prescritte da questa norma per l'esercizio del voto; non è richiesto, invece, che la stessa sia attribuita con "mandato speciale".

L'elemento soggettivo della bancarotta fraudolenta documentale

Cass. Pen. – Sez. V – 21 gennaio 2021, n. 2483, sent.

In tema di bancarotta fraudolenta documentale, l'occultamento delle scritture contabili, per la cui sussistenza è necessario il dolo specifico di recare pregiudizio ai creditori, consistendo nella fisica sottrazione delle stesse alla disponibilità degli organi fallimentari, anche sotto forma della loro omessa tenuta, costituisce una fattispecie autonoma ed alternativa - in seno all'art. 216, comma 1, lett. b), L. fall. - rispetto alla fraudolenta tenuta di tali scritture, in quanto quest'ultima integra un'ipotesi di reato a dolo generico. La fisica sottrazione delle scritture contabili agli organi del fallimento integra gli estremi del reato in esame qualora si accerti che scopo dell'omissione sia quello di recare pregiudizio all'interesse dei creditori ad una ricomposizione completa ed esaustiva delle scritture sociali attinenti a tutte le iniziative economiche del fallito.

Domanda di concordato inammissibile: il compenso del professionista non va in prededuzione

Cass. Civ. – Sez. I – 15 gennaio 2021, n. 639, sent.

L'art. 111, comma 2, L. fall., nello stabilire che sono considerati prededucibili i crediti sorti "in funzione" di una procedura concorsuale, presuppone che una tale procedura sia stata aperta, e non la semplice presentazione di una domanda di concordato, che dà luogo unicamente ad un procedimento di verifica volto al mero accertamento dell'ammissibilità della proposta. Il credito del professionista che abbia svolto attività di assistenza e consulenza per la presentazione della domanda di concordato preventivo dichiarata inammissibile o rinunciata non è pertanto prededucibile nel fallimento, ancorché la sentenza dichiarativa si fondi sulla medesima situazione (di insolvenza) rappresentata nella domanda.

“Supersocietà di fatto” e fallimento

Cass. civ. – Sez. I – 13 gennaio 2021, n. 366

L'art. 147, comma 5, L. fall., secondo un'interpretazione estensiva, non appare diretto verso una o altra forma di esercizio dell'attività di impresa - individuale o collettiva - ma è volto piuttosto verso l'ipotesi in cui - una volta dichiarato il fallimento di un singolo - emerga che, invece, si tratta di una impresa riferibile ad una società. Pertanto, non vi è alcuna ragione che, nell'ipotesi disciplinata dalla citata norma, possa giustificare un differenziato trattamento normativo, ammettendo o non ammettendo il fallimento di una società che risulti socia di fatto di una società irregolare a seconda che il socio già fallito sia un imprenditore individuale o collettivo.

Bancarotta del promoter finanziario: anche con la distrazione di titoli dei fiducianti

Cass. Pen. – Sez. V – 5 gennaio 2021, n. 155, sent.

In caso di fallimento di un'impresa fiduciaria, una volta conseguita, per causa atipica di negozio o in conseguenza di reato, dall'imprenditore poi fallito, la disponibilità dei titoli e dei valori conferiti dai fiducianti, essi al pari di ogni altro bene patrimoniale si considerano oggetto di bancarotta fraudolenta, in quanto a seguito di fallimento si attribuiscono al patrimonio d'impresa tutti i beni che hanno fatto capo all'imprenditore nella gestione della sua attività, e pertanto quelli di cui ha avuto il possesso. E' configurabile il reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale anche nel caso in cui la distrazione abbia ad oggetto beni non di proprietà del fallito: ne costituiscono, infatti, l'oggetto materiale tutti quei beni che fanno parte della sfera di disponibilità del patrimonio del fallito, indipendentemente dalla proprietà e dal modo del loro acquisto, compresi i beni ottenuti con sistemi illeciti quali la truffa.