Piena responsabilità dell'imputato per violenza sessuale e maltrattamenti in famiglia: escluse le circostanze attenuanti
24 Marzo 2021
Se durante l'incidente probatorio si evince la piena responsabilità per violenza sessuale e maltrattamenti in famiglia, sia per la gravità che per la modalità delle condotte le circostanze attenuanti generiche devono essere escluse.
Il caso. Il GUP di Frosinone prima, e la Corte d'Appello di Roma poi, confermavano la condanna di un uomo per episodi di maltrattamento plurimi e violenza sessuale nei confronti della moglie e della figlia. L'imputato si duole per non avere i Giudici di merito tenuto conto sia delle dichiarazioni del vicino di casa, che aveva negato discussioni o litigi, sia del fatto che i Carabinieri non avessero riscontrato segni di percosse sulla moglie, dichiarando inoltre che l'episodio di violenza sessuale nei confronti della figlia fosse avvenuto durante il sonno a seguito di una alterazione psicofisica da occasionale abuso di alcol.
Piena responsabilità dell'imputato. Dal momento che durante l'incidente probatorio si era evinta la piena responsabilità dell'uomo, la Cassazione dichiara corretto il calcolo della Corte territoriale, che ha aumentato la pena da 6 a 7 anni di reclusione, tenuto conto delle aggravanti ex art. 609-ter c.p. (violenza infraquattordicenne e da parte del genitore), aumentandola poi di 1 anno e 6 mesi per la seconda violenza sessuale e di ulteriori 6 mesi per i maltrattamenti familiari.
Escluse le attenuanti generiche. Data la formulazione della condanna, la Suprema Corte considera adeguatamente motivata l'esclusione delle circostanze attenuanti generiche per la gravità e per la modalità delle condotte, sia per il comportamento tenuto dall'imputato dopo l'arresto.
Fonte: Diritto e Giustizia |