Le proposte dell'AGCM al Governo per la modifica dell'attuale impianto normativo in tema di concorrenza

25 Marzo 2021

L'AGCM, in vista della predisposizione del disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza, ha inviato una segnalazione al Governo, contenente diverse proposte di modifica dell'attuale impianto normativo in tema di concorrenza.

Il contenuto della segnalazione. La nota dell'Autorità tocca diversi settori “cardine” che, a detta della stessa, dovrebbero essere modificati in senso maggiormente concorrenziale per poter meglio garantire la “ripresa economica” del Paese.

Secondo l'AGCM, la concorrenza può infatti offrire un contributo prezioso anche (e soprattutto) nelle fasi di crisi economica. Ciò sarebbe dimostrato dalle crisi economiche “del passato”, quali la grande recessione degli anni Trenta, la crisi del Giappone degli anni Novanta e le più recenti crisi finanziarie, che hanno mostrato come anche quando il sistema economico si trova in difficoltà, la concorrenza non può considerarsi come un lusso bensì, invece, deve essere vista come uno strumento da utilizzare per favorire più velocemente la ripresa economica.

A detta dell'Autorità, il settore dei servizi pubblici e privati – che rappresenta circa il 75% del valore aggiunto e dell'occupazione – mostra significative inefficienze.

La chiave per risolvere le inefficienze del settore sarebbe da rintracciare nella necessità di migliorare la regolamentazione dei mercati di beni e di servizi e la riduzione delle barriere alla concorrenza.

Sul punto è stato evidenziato che la produttività di un settore e le dinamiche di entrata e di uscita dipendono in modo cruciale dal contesto normativo: i) regolazioni più leggere facilitano la riallocazione delle risorse verso imprese più produttive, anche favorendo la concorrenza e riducendo le rendite monopolistiche; ii) regolazioni più pesanti, invece, riducono gli investimenti basati sulla conoscenza e quindi la produttività totale dei fattori; iii) le frizioni normative nei settori a monte, che forniscono beni e servizi impiegati dalle imprese attive nei settori a valle, hanno un impatto negativo sulla performance di questi ultimi.

In ragione di un “ambiente normativo non favorevole allo svolgimento dell'attività imprenditoriale”, l'Italia è stata collocata al cinquantesimo posto nella classifica “Doing Business” stilata dalla Banca Mondiale e ventiseiesima sui ventotto Stati membri dell'UE.

Le proposte dell'Autorità. In quest'ottica l'AGCM ha formulato una serie di proposte volte a valorizzare il contributo che la concorrenza può offrire “per riprendere tempestivamente il sentiero della crescita”.

La prima sezione si concentra sui provvedimenti idonei a favorire e a velocizzare gli investimenti in infrastrutture strategiche, quali quelle digitali, portuali ed energetiche.

Nella seconda sezione l'Autorità auspica una riforma del settore degli appalti pubblici, volta a modernizzare e semplificare le regole e le procedure applicabili, ai fini del rilancio dell'economia e della ripresa degli investimenti.

Nella terza sezione viene proposto di completare la riforma dei servizi pubblici locali e di circoscrivere il ricorso agli affidamenti in house ai soli casi in cui l'alternativa offerta dal mercato non costituisca una soluzione più efficiente. Nella stessa ottica, a detta dell'Autorità, la razionalizzazione delle società partecipate pubbliche dovrebbe “portare a esplicitare la loro effettiva missione e a evitare il loro uso distorto come ammortizzatori sociali impropri”.

La quarta sezione è dedicata alle misure volte a rimuovere gli ostacoli all'ingresso di nuovi operatori e allo sviluppo di un confronto competitivo più dinamico, soprattutto nella materia delle concessioni e nel settore dei servizi, dove si sono registrati livelli di produttività particolarmente bassi.

Nella quinta sezione sono state formulate proposte per l'attuazione di riforme pro-concorrenziali tese ad agevolare gli obiettivi desiderati anche sotto il profilo della sostenibilità ambientale.

Nella sesta sezione vengono suggeriti interventi per un rafforzamento del SSN e della tutela della salute pubblica, in particolare mediante l'adozione di iniziative in grado di aumentare l'offerta di servizi sanitari e la loro efficienza.

Nella settima sezione l'Autorità propone alcune modifiche alla l. 10 ottobre 1990, n. 287, che le consentano di aumentare l'efficacia del controllo delle concertazioni e della lotta ai cartelli, di rafforzare i propri poteri di indagine anche al di fuori dei procedimenti istruttori e di adeguare gli strumenti attualmente disponibili alle sfide poste dall'economia digitale,

Nell'ottava e ultima sezione viene poi riportato un elenco delle principali (e più recenti) segnalazioni relative a ulteriori questioni di rilievo che vengono richiamate allo scopo di contribuire a una completa tutela della concorrenza e del mercato.

Per il testo della Seganlazione v.: www.agcm.it/media/comunicati-stampa/2021/3/S4143

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.