Non si può giustificare l'affidamento quando lo Stato ha causato la privazione dei legami familiari
11 Settembre 2020
La Corte europea dei diritti dell'uomo ha dichiarato la contraddittorietà della sentenza della High Court norvegese che, pur avendo statuito che la decisione della competente autorità nazionale, in materia di affidamento, fosse totalmente infondata, l'ha annullata solo nella parte riguardante il figlio maggiore, consentendogli di rientrare nella casa dei genitori biologici. Partendo dal presupposto che gli altri due fratelli avessero già intrecciato legami con il nuovo luogo di residenza, la suprema corte norvegese ha assunto una misura essenzialmente progettata per rafforzare quei legami. L'osservanza del principio dell'unità familiare, in caso di affidamento di minori, rientra nel diritto al rispetto della vita familiare ai sensi dell'articolo 8 CEDU. Di conseguenza, nel caso di provvedimenti che limitino la vita familiare, spetta alle autorità statali l'obbligo positivo di adottare misure per facilitare la riunificazione non appena ragionevolmente possibile. La Corte EDU ha quindi ritenuto all'unanimità che l'interferenza generale delle autorità nazionali ha violato il diritto del ricorrente al rispetto della sua vita familiare con i figli. |