Quando i motivi di impugnazione all'esito della verifica di anomalia il ricorso è tempestivo se proposto dopo che la PA ha consentito l'ostensione documentale

Redazione Scientifica
22 Giugno 2021

La giurisprudenza è ormai consolidata nell'affermare che il termine per l'impugnazione dell'aggiudicazione decorre dalla pubblicazione generalizzata...

La giurisprudenza è ormai consolidata nell'affermare che il termine per l'impugnazione dell'aggiudicazione decorre dalla pubblicazione generalizzata degli atti di gara, tra cui devono comprendersi anche i verbali di gara, ivi comprese le operazioni tutte e le valutazioni operate dalla Commissione giudicatrice delle offerte presentate, in coerenza con la previsione contenuta nell'art. 29 del d.lgs. n. 50 del 2016.

L'istanza di accesso agli atti di gara comporta la “dilazione temporale” quando i motivi di ricorso conseguano alla conoscenza dei documenti che completano l'offerta dell'aggiudicatario ovvero delle giustificazioni rese nell'ambito del procedimento di verifica dell'anomalia dell'offerta (in termini Cons. Stato, Ad. plen., 2 luglio 2020, n. 12).

Quando i motivi di impugnazione concernono gli esiti della verifica di anomalia il ricorso è tempestivo se proposto dopo che la PA ha consentito l'ostensione documentale. Non può in questi casi essere considerato dies a quo la pubblicazione della determina di aggiudicazione nell'albo pretorio on line, ovvero la sua comunicazione, anche ammettendo che vi fosse stata la conoscenza dell'offerta economica sin dalla seduta pubblica, proprio per la mancata conoscenza delle giustificazioni rese in ordine all'anomalia dell'offerta.

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