COVID e PEC nel processo penale: escluso l'utilizzo per la proposizione di un'impugnazione
09 Luglio 2021
Lo ha ribadito la Corte di Cassazione con sentenza n. 24484/21, depositata il 23 giugno.
Il Tribunale del riesame dichiarava inammissibile la richiesta di riesame presentata dall'indagato avverso la decisione con cui il GIP gli aveva applicato la custodia cautelare in carcere. Avverso tale decisione l'indagato ricorre in cassazione deducendo violazione degli artt. 309, 583 c.p.p., 83 d.l. n. 18/2020 e 4 CEDU.
L'utilizzo della PEC per le impugnazioni penali. In particolare, la difesa proponeva nei termini richiesta di riesame tramite PEC, come da specifico provvedimento del Tribunale del riesame e da protocollo sottoscritto dall'autorità giudiziaria con i rappresentanti degli Ordini. Invece il Tribunale del riesame dichiarava inammissibile l'impugnazione, perché proposta mediante PEC, non consentita, come da giurisprudenza consolidata, per le impugnazioni in materia penale. Il ricorso però risulta infondato. Infatti, per il d.l. n. 18/2020, il Presidente del Tribunale può adottare misure atte ad evitare i contagi da COVID, ma non può disciplinare anche le modalità di presentazione delle impugnazioni penali. |