PST e depositi magistrati: si segnalano rallentamenti

Redazione scientifica
13 Luglio 2021

Si avvisano gli utenti che si sono verificati dei rallentamenti dei flussi informativi attraverso il PST che, in alcuni casi, possono ritardare l'accettazione dei depositi da parte dei Magistrati.

Si avvisano gli utenti che si sono verificati dei rallentamenti dei flussi informativi attraverso il PST che, in alcuni casi, possono ritardare l'accettazione dei depositi da parte dei Magistrati. Il problema è in corso di risoluzione ed eventuali errori di deposito saranno gestiti dal personale tecnico.

Questo ciò che si legge sul sito dell'Associazione Nazionale Magistrati: “A seguito di alcuni problemi riscontrati sulla patch della consolle del magistrato, il riavvio dei sistemi è stato posticipato fino a nuova comunicazione DGSIA”.
Dopo alcuni giorni di blocco dei sistemi informatici, il cui riavvio era stato fissato alle ore 8.00 di oggi, con questo desolante annuncio gli uffici della Direzione Generale dei Sistemi Informativi Automatizzati del Ministero della Giustizia (DGSIA) hanno reso noto che la situazione di stallo inopinatamente permane e che addirittura si protrarrà fino a “data da destinarsi”.
E' impedita così la celebrazione delle udienze civili, l'aggiornamento dei fascicoli telematici, la lettura degli atti di parte e dei documenti esibiti dai difensori e ogni altra attività informatica strettamente connessa all'espletamento delle funzioni giudiziarie civili.
Si tratta dell'ennesimo disservizio organizzativo che, investendo gli applicativi informatici, il cui utilizzo è ormai indispensabile nel lavoro quotidiano del magistrato, si traduce in un inaccettabile stop della macchina della giustizia, il cui rilancio -con ambiziosi propositi di riduzione del 40% dei tempi di durata dei processi civili- si vorrebbe, nelle previsioni del PNRR, garantire grazie (anche) ad obiettivi di implementazione della digitalizzazione.
Non comprendiamo dalla lettura dell'ermetica comunicazione ministeriale da cosa sia dipeso il blocco del sistema che costringe i magistrati, loro malgrado, a non poter operare.
Sappiamo però che oggi i cittadini vedono deluse le loro aspettative di giustizia e i loro diritti non garantiti … “fino a data da destinarsi”.

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