Termini per la proposizione e notificazione dell'atto tramite PEC
27 Gennaio 2022
La Suprema Corte ha esaminato il ricorso di P.G. e C.G.M. avverso la sentenza dell'agosto 2016, con la quale la Corte d'Appello di Genova dichiarava inammissibile, in quanto tardivo, l'appello proposto contro la sentenza di primo grado. La notificazione dell'atto, secondo il giudice di secondo grado sarebbe avvenuta tramite posta elettronica certificata dopo le ore 21 dell'ultimo giorno disponibile per la proposizione del ricorso e pertanto doveva considerarsi perfezionata il giorno successivo alle ore 7 del mattino e quindi tardivamente. I ricorrenti contestano che nel valutare il termine per la proposizione, la Corte di Appello avesse fatto riferimento all'applicazione dell'art. 16 septies del d.l. n. 179/2012 (convertito poi in l. n. 221/2012) nella parte in cui la norma era stata dichiarata incostituzionale (Corte Cost. n. 75/2019).
Così facendo, secondo la Corte di Cassazione, il Tribunale di secondo grado avrebbe erroneamente applicato una norma non retroattiva. Infatti, secondo la Consulta ha infine sottolineato che la portata dell'art. 147 c.p.c. che prevede che le notificazioni non possano farsi prima delle ore 7 e dopo le ore 21, è funzionale al diritto al riposo, ma precisa anche che tale diritto non è in alcun modo leso con le notificazioni telematiche. Pertanto, la Suprema Corte decide di accogliere il motivo principale di doglianza dei ricorrenti.
(Fonte: Diritto e Giustizia) |