La riforma del processo tributario è in Gazzetta
02 Settembre 2022
La riforma approvata dalla Camera lo scorso 10 agosto, è approdata sulla Gazzetta Ufficiale n. 204 del 31 agosto con la legge n. 130/2022. Nel nuovo contesto della giustizia le CTP e CTR sono denominate «corte di giustizia tributaria di primo grado» e «corti di giustizia tributaria di primo grado».
L'art. 4 detta le disposizioni relative ai processi tributari, disponendo che le corti di giustizia tributaria di primo grado decidono in composizione monocratica le controversie di valore fino a 3.000 euro. Sono esclusele controversie di valore indeterminabile. Non è ammesso il giuramento.
La Corte di Giustizia tributaria, ove lo ritenga necessario ai fini della decisione e anche senza l'accordo delle parti, può ammettere la prova testimoniale. Laddove invece una delle parti o il giudice abbia formulato una proposta conciliativa non accettata dall'altra parte senza giustificato motivo, restano a carico di quest'ultima le spese del giudizio maggiorate del 50 per cento, ove il riconoscimento delle sue pretese risulti inferiore al contenuto della proposta ad essa effettuata.
Se è intervenuta conciliazione le spese si intendono compensate. Altra importante novità riguarda la possibilità di partecipazione all'udienza da remoto. Presso la Corte di Cassazione viene infine istituita un'apposita sezione civile per l'esclusiva trattazione delle controversie tributarie (art. 3). L'art. 5 prevede invece la definizione agevolate dei giudizi tributari pendenti dinanzi alla Cassazione per i quali l'Agenzia delle Entrate risulti integralmente soccombente nei precedenti gradi di giudizio.
In materia di giustizia tributaria, l'art. 1 apporta diverse modifiche in tema di giurisdizione e accesso alla magistratura tributaria. La giurisdizione tributaria è infatti esercitata dai magistrati tributari e dai giudici tributari nominati presso le corti di giustizia tributaria di primo e secondo grado, presenti nel ruolo unico nazionale di cui all'art. 4, comma 39-bis, l. n. 183/2011, alla data del 1° gennaio 2022. I magistrati sono reclutati mediante concorso pubblico per esami, per i posti vacanti nel quadriennio successivo.
[Fonte: Diritto e Giustizia] |