Jobs Act: indennità risarcitoria per licenziamento illegittimo

21 Settembre 2022

La sentenza della Corte costituzionale n. 183/2022, depositata il 22 luglio 2022, affronta la problematica della legittimità costituzionale della norma del Jobs Act (art. 9 del d.lgs. n. 23/2015).

Sono inammissibili le questioni di legittimità costituzionale dell'art. 9, comma 1, del decreto legislativo 4 marzo 2015, n. 23, sollevate - in riferimento agli artt. 3, primo comma, 4, 35, primo comma, e 117, primo comma, della Costituzione, quest'ultimo in relazione all'art. 24 della Carta sociale europea, riveduta, con annesso, fatta a Strasburgo il 3 maggio 1996, ratificata e resa esecutiva con la legge 9 febbraio 1999, n. 30 - dal Tribunale ordinario di Roma, in quanto, pur non essendo il diritto al lavoro assistito dalla garanzia della stabilità dell'occupazione, spetta al legislatore, nel quadro della politica prescritta dalla norma costituzionale, adeguare le tutele in caso di licenziamenti illegittimi, al quale, in ragione del rispetto del principio di eguaglianza, è fatto divieto di omologare situazioni eterogenee, trascurando la specificità del caso concreto.

Pertanto, la legittimità dell'esclusione della reintegrazione per i datori di lavoro di piccole dimensioni trova fondamento nella natura fiduciaria del rapporto di lavoro nell'ambito delle descritte realtà organizzative, oltre che nell'opportunità di non gravarle di oneri eccessivi e, infine, nello scongiurare le tensioni che l'esecuzione di un ordine di reintegrazione potrebbe ingenerare.

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