Pubblico impiego e compenso per lavoro straordinario su prestazioni attuate autonomamente

04 Ottobre 2022

È fatto divieto al personale di rivendicare la retribuzione di prestazioni attuate autonomamente seppure per asseriti apprezzabili scopi.

Nell'ambito del rapporto di lavoro alle dipendenze di una azienda sanitaria locale, il diritto al compenso del lavoro straordinario espletato, per come disciplinato del c.c.n.l. di categoria, compete al lavoratore solo in presenza di preventiva autorizzazione del dirigente responsabile all'espletamento dello straordinario, restando escluso che possa qualificarsi quale autorizzazione in sanatoria la certificazione da parte della amministrazione circa lo straordinario già espletato dal dipendente.

Tanto, rinviene fondamento nel fatto che le pubbliche amministrazioni operano, specie nei rapporti di lavoro, attraverso specifiche valutazioni delle esigenze organizzative e di servizio, da acclarare con atti formali motivati, a tutela dell'erario e dello stesso personale, al quale è fatto divieto, quindi, di rivendicare la retribuzione di prestazioni attuate autonomamente seppure per asseriti apprezzabili scopi.

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