Chi deve verificare la fruibilità del ballatoio comune in caso di lavori da parte di un condomino?

Redazione scientifica
28 Ottobre 2022

La Suprema Corte si è pronunciata su una controversia inerente l'accertamento, ai sensi dell'art. 1122 c.c., degli interventi edificatori attuati da una condomina nella propria unità immobiliare che avevano danneggiato il ballatoio comune, privato della luce e della circolazione d'aria, con conseguente condanna della stessa alla riduzione in pristino.

Nel caso di specie la Corte d'Appello di Milano ha correttamente valutato la non contrarietà delle opere eseguite dalla condomina (protagonista della vicenda), nella unità immobiliare di sua proprietà sul ballatoio condominiale, avendo riguardo alla destinazione funzionale del bene comune a dare area e luce alle rispettive proprietà esclusive degli altri condomini. Inoltre, ha ritenuto legittima la chiusura del pianerottolo in corrispondenza dell'appartamento della stessa in rapporto alla rilevanza della concreta diminuzione delle facoltà di godimento ed alle utilità spettanti agli altri condomini.

Ne consegue quindi che: «l'art. 1122, comma 1, c.c., vieta a ciascun condomino, nell'unità immobiliare di sua proprietà, l'esecuzione di opere che rechino danno alle parti condominiali, nel senso che elidano o riducano in modo apprezzabile le utilità conseguibili dalla cosa comune da parte degli altri condomini o determinino pregiudizievoli invadenze dell'ambito dei coesistenti diritti degli altri proprietari.

Spetta al giudice del merito, sulla base di apprezzamento di fatto sindacabile in cassazione soltanto nei limiti di cui all'art. 360, comma 1, n. 5, c.p.c., verificare se l'opera realizzata su parte di proprietà individuale, nella specie la chiusura eseguita in corrispondenza dell'appartamento di una condomina, pregiudichi in modo apprezzabile la fruibilità del ballatoio comune da parte degli altri condomini, avendo riguardo alla destinazione funzionale dello stesso ed alle utilità che possano trarne le restanti unità di proprietà esclusiva».

(Fonte: dirittoegiustizia.it)

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