IVA spagnola al 10%: utilizzo dei modelli intrastat e/o del cd. “esterometro”?

Matteo Pillon Storti
12 Dicembre 2022

La nostra società ha ricevuto una fattura cartacea da un proprio fornitore spagnolo. Il fornitore in questione è un albergo nel quale, per alcuni giorni, hanno soggiornato tre nostri dipendenti, impegnati in una trasferta. Nella fattura cartacea ricevuta è stata indicata l'IVA spagnola al 10%. Si chiede se: necessaria l'integrazione del documento ricevuto; se obbligatorio inserirlo nei modelli intrastat e/o assoggettarlo al cd. “esterometro”?

In base alle informazioni fornite nel quesito, l'operazione in questione è rilevante territorialmente ai fini IVA nel paese del fornitore, ossia in Spagna. Per questo motivo si ritiene che il documento ricevuto dalla società italiana debba essere registrato nella contabilità di quest'ultima, ma non debba essere integrato attraverso il meccanismo dell'inversione contabile.

In secondo luogo, questa operazione non dovrà essere inserita nei modelli Intrastat.

Infine, l'acquisto in oggetto potrebbe rientrare fra i casi di esonero dal cd. “esterometro”, come disciplinato dalla nuova fattispecie introdotta dal “Decreto Semplificazioni” (art. 1, comma 3-bis d.Lgs. n. 127/2015).

Si ricorda, infatti, che gli acquisti non rilevanti territorialmente ai fini IVA in Italia, ex artt. da 7 a 7-octies, d.P.R. n. 633/72, qualora siano di importo pari o inferiore a 5.000 euro per ogni singola operazione, dal 1° luglio 2022 non sono soggetti all'obbligo del cd. “esterometro”.

Se la fattura in questione, quindi, è successiva al 1° luglio 2022 e presenta un importo complessivo pari o inferiore a 5 mila euro, non dovrà essere assoggettata alla normativa del cd. “esterometro”.

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