Riforma processo civile, ANF richiede interventi correttivi urgenti per superare le criticità

Redazione scientifica
02 Febbraio 2023

Manca meno di un mese all'entrata in vigore di una riforma del processo civile che presenta gravi criticità e rischia di avere effetti gravemente controproducenti. Per questo motivo l'ANF ha inviato al Ministro della Giustizia un documento contenente riflessioni e proposte di intervento.

L'associazione Nazionale Forense ha inviato al Ministro Nordio un documento di riflessione e di studio sulle maggiori problematiche della riforma, nel quale si propongono anche una serie di dettagliati interventi correttivi.

Si chiede al Ministro della Giustizia l'apertura urgente di un tavolo di confronto, perché vi è il rischio che la riforma produca risultati opposti a quelli auspicati. In luogo di maggiore efficienza e celerità del processo si rischia di assistere infatti al suo appesantimento (con conseguente compromissione degli obiettivi del PNRR). Inoltre, la riforma porterà ad una compressione dei tempi e degli strumenti di difesa a disposizione delle parti, con grave pregiudizio del diritto dei cittadini all'accesso alla giustizia e alla difesa dei propri diritti e interessi legittimi.

Tra i numerosi i punti sui quali viene sollecitata una riflessione, vi è la richiesta di:

- abrogazione dei limiti dimensionali degli atti di parte e di abrogazione o perlomeno riduzione delle nuove sanzioni previste a carico delle parti per le ipotesi di responsabilità aggravata;

- posticipare l'entrata in vigore dei nuovi limiti di competenza del Giudice di Pace, dato che questi uffici non sono pronti a ricevere la mole di contenzioso aggiuntivo che gli sarà riversato addosso dal 1° marzo, senza che sia stato ancora pienamente implementato il processo civile telematico e che sia stata adeguata la pianta organica;

- rivedere la fase introduttiva del giudizio ordinario, per la quale è stato prevista una scansione di termini convulsa e caratterizzata da tempi troppo brevi ed il cui meccanismo rischia semplicemente di non funzionare e di portare a duplicazioni e inutili ripetizioni di adempimenti difensivi.

Tratto da: www.dirittoegiustizia.it

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