Il concordato preventivo è una delle procedure concorsuali regolate dal Regio Decreto 16 marzo 1942, n. 267, in particolare al suo titolo III. Tuttavia il Codice della crisi di impresa, che entrerà in vigore il 15 agosto 2020, modifica parzialmente alcune disposizioni previste a riguardo. Gli scopi che tale procedura si prefigge di raggiungere sono molteplici. La dottrina, durante i circa 70 anni di applicazione dell'istituto nelle sue diverse forme, ne ha riscontrati almeno tre.In primo luogo, il concordato preventivo mira a soddisfare l'interesse del debitore ad ottenere una paralisi delle azioni esecutive nei suoi confronti, conservando, al tempo stesso, la disponibilità e l'amministrazione della sua impresa.In secondo luogo, il concordato preventivo tiene conto dell'interesse dei creditori ad evitare una lunga e dispendiosa attività liquidatoria fallimentare, conseguendo il soddisfacimento delle proprie ragioni in tempi brevi.In terzo luogo, non è certo trascurabile l'interesse pubblico a garantire continuità a un'impresa, a patto che questa abbia dimostrato di possedere ancora potenzialità produttive idonee ad essere protette ed in grado per il futuro di continuare a produrre “ricchezza distribuibile” alla società.