Licenziamento per riduzione dei costi del personale e nuove assunzioni

Teresa Zappia
16 Febbraio 2023

Le nuove assunzioni mal si conciliano con il licenziamento motivato dall'esigenza di ridurre i costi del personale.

Può ritenersi giustificato il licenziamento motivato dall'esigenza di ridurre il costo del personale per la contrazione del fatturato qualora, prima della soppressione della posizione del dipendente licenziato, il datore abbia assunto nuovi lavoratori?

In linea con la giurisprudenza di legittimità, in caso di licenziamento per g.m.o. è sufficiente, per la legittimità del recesso datoriale, che le addotte ragioni inerenti all'attività produttiva e/o all'organizzazione del lavoro, comprese quelle dirette ad una migliore efficienza gestionale ovvero ad un incremento della redditività, determinino sotto il profilo causale un effettivo mutamento dell'assetto organizzativo, con soppressione di un'individuata posizione lavorativa (recte quella del dipendente licenziato). Si rammenta, infatti, che la scelta imprenditoriale che abbia comportato la soppressione del posto di lavoro non è sindacabile nei suoi profili di congruità ed opportunità, in ossequio al disposto dell'art. 41 Cost.

Tuttavia, qualora sia accertata l'inesistenza delle ragioni fondanti il licenziamento, quest'ultima risulterà ingiustificato per la mancanza di veridicità o per la pretestuosità della causale addotta. Qualora il recesso datoriale sia stato motivato dall'esigenza di riduzione del personale per contrazione del fatturato, il nesso causale tra tale riorganizzazione e la posizione soppressa verrebbe meno ove si sia proceduto, prima del licenziamento, all'assunzione di nuovi lavoratori.