Le Sezioni Unite valuteranno i presupposti dell’azione di ingiustificato arricchimento
23 Febbraio 2023
La vicenda da cui trae origine la rimessione alle Sezioni Unite riguardava un giudizio instaurato da una società finanziaria, proprietaria di un terreno, contro il Comune, per far valere la responsabilità precontrattuale e, in subordine, l'arricchimento ingiustificato dell'ente.
La società aveva evidenziato che il terreno, al momento in cui lo aveva acquistato, aveva natura edificabile ma che in seguito al cambio dell'amministrazione comunale, la destinazione del terreno era mutata da residenziale ad agricola, con conseguente perdita di valore.
La società aveva rinunciato a muovere osservazioni a questa variazione a causa delle rassicurazioni fatte dal sindaco pro-tempore circa il futuro ripristino della natura edificabile del terreno. Tuttavia il comune aveva disatteso quanto promesso ed il terreno era rimasto agricolo.
Il Tribunale rigettava per difetto di prova la domanda volta a far valere la responsabilità precontrattuale, ma accoglieva la domanda di indebito arricchimento. Su appello del Comune la Corte d'appello riteneva la domanda di indebito arricchimento inammissibile per difetto di residualità.
La società finanziaria proponeva ricorso per cassazione, contestando l'assunto della Corte d'appello secondo cui, essendo stata rigettata la domanda proposta in via principale, vale a dire quella di responsabilità precontrattuale, l'altra, subordinata, di arricchimento ingiustificato è improponibile.
La ricorrente sostiene, al contrario, fondandosi su altro orientamento giurisprudenziale, che è ammessa l'azione di arricchimento ingiustificato nei casi in cui l'azione proposta in via principale è fondata sulla responsabilità precontrattuale del convenuto.
La terza sezione della Corte ha ritenuto la questione sottoposta dal ricorso meritevole di approfondimento, rimettendo la valutazione della stessa al Primo Presidente, per l'eventuale assegnazione alle Sezioni Unite.
In particolare, è stato chiesto alle Sezioni Unite di valutare la questione riguardante l'interpretazione della regola della sussidiarietà prescritta dall'art. 2042 c.c. e, in particolare, circa la correttezza dell'orientamento giurisprudenziale che individua tale presupposto dell'azione ex art. 2041 c.c. nella mancanza di un'azione tipica – intesa come assenza di un'azione derivante da un contratto o prevista dalla legge con riferimento ad una fattispecie determinata, non già come carenza di un'iniziativa processuale anche solo ipoteticamente esperibile – e che, di conseguenza, ritiene ammissibile la domanda di ingiustificato arricchimento anche quando l'azione teoricamente spettante all'impoverito è prevista da clausole generali (come in caso di risarcimento per responsabilità precontrattuale).
Tratto da: www.dirittoegiustizia.it |