Riforma processo civile: siglato nuovo protocollo sul giudizio di cassazione

Redazione scientifica
03 Marzo 2023

Il 1° marzo 2023 la Corte Suprema di cassazione, la Procura Generale della Corte di cassazione, l'Avvocatura Generale dello Stato e il Consiglio Nazionale Forense hanno siglato il «Protocollo d'intesa sul processo civile in cassazione».

Il Protocollo intende aggiornare e ricalibrare i vari Protocolli di intesa sinora intercorsi tra l'avvocatura e la Corte di cassazione (dal Protocollo sulle regole redazionali dei ricorsi, a quello sull'attuazione del rito civile in cassazione, passando per il Protocollo sull'avvio del processo telematico e sulla digitalizzazione del 2020, aggiornato ad aprile 2021), a seguito delle rilevanti modifiche introdotte al processo civile in cassazione dal d.lgs. n. 149/2022, con la sottoscrizione di un unico Protocollo.

La riforma ha infatti introdotto norme che potrebbero essere definite “trasversali”, come l'estensione e il rafforzamento del processo civile telematico ovvero l'accentuazione della dimensione valoriale del processo, sottolineando il ruolo fondamentale dei principi di chiarezza e sinteticità degli atti e di collaborazione tra le parti e il giudice.

La realizzazione del protocollo, suscettibile di progressivi aggiornamenti è espressione della necessità – avvertita da tutti i sottoscrittori –, di affrontare temi di comune interesse con il metodo del confronto sui problemi e della sottoscrizione degli obiettivi.

Regole redazionali degli atti processuali. Il protocollo ribadisce la regole redazionali già convenute nel protocollo siglato nel 2015, con le attualizzazioni imposte dalla obbligatorietà del processo civile telematico e l'adozione di un modulo redazionale dei ricorsi, che ne definisca l'estensione e ne agevoli la comprensione, senza che l'eventuale mancato rispetto della regola sui limiti dimensionali comporti un'automatica sanzione di tipo processuale.

In particolare, i ricorsi dovranno essere redatti secondo lo schema strutturato, approvato e pubblicato sul PST inserendo talune indicazioni (parte ricorrente, parte intimata, sentenza impugnata, codice materia, valore della controversia, parole chiave che descrivano sinteticamente la materia oggetto del giudizio, sintesi dei motivi, svolgimento del processo, motivi di impugnazione, conclusioni, documenti da depositare ai sensi dell'art. 369, comma 2, n. 4, c.p.c., caratteri: per cui si raccomanda di utilizzare caratteri di tipo corrente e di dimensioni di almeno 12 pt nel testo, con interlinea 1,5 e margini orizzontali e verticali di almeno 2,5 cm). Tutte le indicazioni relative al ricorso, comprese quelle sulle misure dimensionali e i caratteri, si estendono per quanto compatibili al controricorso e ai ricorsi incidentali.

Le memorie illustrative non devono superare di regola le 15 pagine, con l'osservanza delle raccomandazioni sull'uso dei caratteri previsti per i ricorsi.

Disposizioni per il rito camerale unificato. In caso di rito camerale unificato, l'avviso di fissazione dell'udienza camerale sarà redatto secondo il modello predisposto dall'ufficio con specifici requisiti contenutistici. Le conclusioni scritte del P.G. saranno trasmesse tramite piattaforma PCT e le parti potranno consultarle tramite PST. Le parti possono chiedere motivatamente, nella memoria ex art. 380-bis.1 c.p.c. o con apposita istanza, che la trattazione avvenga invece in pubblica udienza, previa indicazione della questione di diritto di particolare rilevanza che giustificherebbe l'istanza.

Procedimento per la decisione accelerata dei ricorso ex art. 380-bis c.p.c. La proposta di definizione accelerata del giudizio dovrà indicare la prognosi di inammissibilità o improcedibilità con specifico riferimento all'ipotesi e al dato normativo di riferimento, oppure al precedente giurisprudenziale o, ancora, con breve formula libera. Quanto alla prognosi di manifesta infondatezza, devono essere indicati i precedenti giurisprudenziali di riferimento e le ragioni del giudizio prognostico, anche mediante una valutazione sintetica e complessiva.

Digitalizzazione. Per favorire lo sviluppo del processo telematico, il Protocollo sottolinea la necessità di veicolare in via telematica gli atti processuali già depositati in modalità analogica dalle parti tramite la piattaforma PCT, in modo da renderli disponibili ai magistrati nell'apposito applicativo – desk del magistrato – in uso presso le sezioni civili della Cassazione e della Procura Generale. A tal fine il Protocollo detta le regole e le istruzioni in tema di: - contenuto del provvedimento di fissazione dell'udienza; - modalità di deposito delle copie informatiche degli atti cartacei; - utilizzo della piattaforma del processo telematico per le memorie e le richieste dell'udienza cartolare.

Tratto da: www.dirittoegiustizia.it

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