Riforma fiscale e FinTech al Consiglio dei Ministri

La Redazione
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17 Marzo 2023

Il Consiglio dei Ministri del 16 marzo ha approvato il disegno di legge delega per la riforma fiscale, un disegno di legge che introduce disposizioni urgenti in materia di strumenti finanziari e FinTech e un ulteriore decreto che introduce il codice dei crimini internazionali.

Nel Consiglio dei Ministri che ha approvato l'atteso disegno di legge delega per la riforma fiscale, c'è spazio anche per un provvedimento in materia di strumenti finanziari digitali.

Il decreto legge che introduce disposizioni urgenti in materia di emissioni e circolazione di determinati strumenti finanziari in forma digitale e di semplificazione della sperimentazione FinTech è stato approvato su proposta del Presidente Meloni, del Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR Raffaele Fitto e del Ministro dell'economia e delle finanze Giorgetti. Viene così data attuazione al regolamento (UE) 2022/858 relativo a un regime pilota per le infrastrutture di mercato basate sulla «tecnologia a registro distribuito» o DLT pilot regime, cioè su un archivio di informazioni in cui sono registrate le operazioni relative a strumenti finanziari e digitali e che è condiviso da dispositivi o applicazioni informatiche in rete e sincronizzato tra di essi. Il regolamento prevede una disciplina comune delle forme di circolazione degli strumenti finanziari digitali basate su soluzioni tecnologicamente avanzate. Inoltre, si introducono misure di semplificazione della sperimentazione relativa alle attività di tecno-finanza (FinTech), di cui al d.l. n. 34/2019.

Tornando alla riforma fiscale, invece, entro 24 mesi alla data di entrata in vigore della legge, il Governo dovrà emanare uno o più decreti legislativi «di organica e complessiva revisione del sistema fiscale. Inoltre, sarà effettuato il riassetto delle disposizioni di diritto tributario in modo da raccogliere le norme in Testi unici per tipologia di imposta e da redigere uno specifico codice».

Tra i temi oggetto della riforma vi è l'IRES. La revisione del sistema IRES basata sulla riduzione dell'aliquota qualora vengano rispettate, entro i due periodi d'imposta successivi a quello nel quale è stato prodotto il reddito, entrambe le seguenti condizioni:

- una somma corrispondente, in tutto o in parte, al detto reddito sia impiegata in investimenti, con particolare riferimento a quelli qualificati, e in nuove assunzioni;

- gli utili non siano distribuiti o destinati a finalità estranee all'esercizio dell'attività d'impresa.

La condizione, collegata all'effettuazione degli investimenti, ha l'evidente scopo di favorire la crescita economica e l'incremento della base occupazionale, con particolare riferimento ai soggetti che necessitano di maggiore tutela, ivi incluse le persone con disabilità, e senza interferire con i vigenti regimi di decontribuzione.

(Fonte: DirittoeGiustizia.it)