La decisione assunta da una riunione dei condomini può essere impugnata?
11 Aprile 2023
La Corte d'Appello di Milano accoglieva il gravame avanzato da un Condominio avverso la sentenza di prime cure che aveva inizialmente accolto l'impugnazione del riparto delle spese di rifacimento dei vialetti dell'edificio. Secondo i giudici di secondo grado mancava infatti la prova della convocazione dell'assemblea, la quale dunque doveva essere considerata come una mera “riunione” il cui esito più che “delibera” doveva essere catalogato come “espressione di volontà manifestate nel corso di una mera riunione”. La questione è giunta all'attenzione della Suprema Corte su ricorso dei condomini. Il ricorso trova accoglimento da parte della Corte di legittimità che precisa come «la domanda diretta a far accertare la non conformità alla legge o al regolamento del contenuto della decisione approvata in una riunione di partecipanti al condominio (come, nella specie, quella adottata dal convenuto omissis il omissis), quale riportato nel relativo verbale, sia pure per mancanza originaria degli elementi costitutivi essenziali, o per impossibilità dell'oggetto in senso materiale o giuridico, da valutarsi in relazione al "difetto assoluto di attribuzioni" (Cass. sez. un, 14 aprile 2021, n. 9839), può comunque integrare gli estremi di un'azione di accertamento della nullità o dell'inesistenza materiale di detta deliberazione e può pertanto essere proposta da un condomino, se a tale accertamento egli abbia un interesse concreto e attuale, diretto ad eliminare la situazione di obiettiva incertezza che la delibera generava quanto al contenuto dell'assetto organizzativo della materia regolata».
Fonte: dirittoegiustizia |