Composizione negoziata e insolvenza: la concretezza delle prospettive di risanamento

La Redazione
21 Aprile 2023

Il Tribunale di Salerno fornisce alcuni criteri in base ai quali giudicare la concretezza delle prospettive di ripristino delle condizioni di equilibrio patrimoniale, economico e finanziario, quale presupposto imprescindibile per l'accesso alla composizione negoziata della crisi da parte dell'imprenditore che si trovi in stato di insolvenza non irreversibile.

L'accesso al procedimento di composizione negoziata della crisi non è di per sé precluso dalla condizione di insolvenza dell'imprenditore, ma dalla sua irreversibilità, come si desume dal rilievo che l'art. 17, comma 5, CCII, il quale prescrive la chiusura anticipata del procedimento di composizione stragiudiziale allorché l'esperto si persuada dell'assenza di concrete prospettive di risanamento (i.e. delle irreversibilità degli squilibri finanziari, patrimoniali ed economici) dell'impresa e non, invece, quando sia ravvisabile una situazione di insolvenza.

L'esistenza di una concreta prospettiva di risanamento, ex artt. 17, comma 5 e 21, comma 1, CCII, intesa come ragionevole, ovvero basata su dati attendibili e ipotesi realistiche, deve implicare una possibilità di superamento degli squilibri finanziari, patrimoniali ed economici dell'impresa, e ciò costituisce non soltanto un presupposto necessario per l'avvio e il fisiologico svolgimento della composizione negoziata, ma anche una condizione imprescindibile per la conferma delle misure protettive.

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