Puzza di bruciato dall'auto parcheggiata nel garage condominiale: proprietaria colpevole per l'incendio

Attilio Ievolella
03 Maggio 2023

Nessuna giustificazione per la donna protagonista della disavventura verificatasi in un palazzo della Capitale. A inchiodarla sono le parole di un testimone e il resoconto fornito dai vigili del fuoco.

Fiamme nel garage del condominio. Responsabilità piena per la condòmina che, pochi minuti prima dell'incendio, ha parcheggiato la propria vettura pur essendo consapevole che dal mezzo provenisse una puzza di bruciato quantomeno sospetta.

Scenario dell'episodio oggetto del processo è un condominio della Capitale. Lì, nello spazio interrato del garage, esplode, nell'agosto del 2010, un incendio, che provoca non pochi danni.

Ad evitare problemi ulteriori è in prima battuta l'intervento di alcuni condòmini e in seconda battuta quello dei Vigili del Fuoco, i quali constatano anche che le fiamme sono state originate da una vettura, di proprietà di una condòmina, in sosta nel garage.

Il quadro è inequivocabile, secondo i giudici del Tribunale di Roma, i quali, nel 2017, ritengono palese la responsabilità della proprietaria della vettura e la obbligano a restituire alla compagnia assicurativa quanto – oltre 14mila euro – da questa versato al condominio.

Sulla stessa linea si attestano anche i giudici della Corte d'Appello di Roma, confermando la responsabilità della condòmina proprietaria dell'auto per quanto accaduto nel garage del palazzo.

Dato di fatto di partenza è che nell'agosto del 2010 «si è sviluppato un incendio all'interno del garage di un fabbricato sito in Roma, incendio che ha arrecato danni alle parti comuni dell'immobile».

Per quanto concerne «la riconducibilità dell'incendio alla vettura di proprietà della condòmina», non vi sono dubbi, secondo i giudici, poiché un teste ha dichiarato: "ero presente quando la signora, prima di entrare nei garage condominiale, interpellò me ed altre persone che si trovavano all'esterno del garage, chiedendo se sentivamo odore di bruciato provenire dalla sua vettura ed io assentii; la signora parcheggiò comunque la propria vettura nel suo posto macchina e si allontanò, dicendo che avrebbe chiamato il marito; dopo alcuni minuti scese il marito, ma ormai la macchina aveva preso fuoco ed io, con il marito e le altre due persone che erano presenti abbiamo cercato di domare le fiamme con gli estintori che si trovavano nel garage”.

Peraltro, dal verbale dei Vigili del Fuoco intervenuti nell'immediatezza risulta che «all'arrivo sul posto la situazione risultava la seguente: un'autovettura bruciava all'interno dell'autorimessa al primo piano interrato», cosicché le origini dell'incendio, poi divampato nel garage, vanno sicuramente ascritte all'auto della condòmina. E ancora i Vigili del Fuoco hanno dichiarato di «non essere in grado di accertare la natura del sinistro», ma «l'incertezza è evidentemente riferita alle ragioni per cui la macchina ha preso fuoco, ferma restando la sicura verificazione dell'accadimento», annotano i giudici.

Tirando le somme, «la responsabilità del fatto va ascritta alla proprietaria della vettura» rinvenuta mentre bruciava dai Vigili del Fuoco.

Fonte: dirittoegiustizia.it

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.