Stati Generali dell’Avvocatura: massima allerta sui limiti degli atti giudiziari

Redazione scientifica
16 Giugno 2023

Oltre 250 avvocati hanno partecipato a Roma agli Stati Generali dell'Avvocatura, convocati dal CNF, di concerto con l'OCF, sullo schema di regolamento che indica limiti, di pagine e di caratteri, per la redazione degli atti giudiziari.

Il Consiglio Nazionale Forense pubblica il resoconto degli Stati generali dell'Avvocatura, convocati dal CNF, di concerto con l'OCF, sullo schema di regolamento che indica limiti, di pagine e di caratteri, per la redazione degli atti.

«In questi giorni - ha detto il Presidente Greco - il CNF ha realizzato un'analisi comparata sulla limitazione del numero di pagine nelle memorie processuali in alcuni Stati membri dell'Unione europea: 17 Paesi europei su 20 non hanno limiti di pagine, e nei restanti tre paesi, Grecia, Spagna e Paesi Bassi, esistono limiti, ma derogabili, solo per il giudizio di appello».

«Oggi, con la riforma Cartabia del processo civile - ha continuato il Presidente CNF - noi avvocati dobbiamo illustrare nell'atto introduttivo tutte le circostanze e i fatti che servono per convincere il giudice dei diritti dei nostri assistiti. I cittadini ci consegnano i loro diritti e noi abbiamo il dovere di tutelarli al meglio e non possiamo essere costretti a limitare le nostre difese perché c'è il rischio di sforare il numero delle pagine e dei caratteri consentiti. Così si comprime chiaramente il diritto alla difesa stabilito dall'articolo 24 della Costituzione. I principi di chiarezza e sinteticità degli atti giudiziari ci vedono d'accordo, ma sinteticità non significa fissare il numero di pagine degli atti degli avvocati, ma evitare ciò che essenziale non è».

L'incontro è poi proseguito con i contributi del coordinatore dell'Organismo Congressuale Forense, Mario Scialla e del presidente di Cassa Forense, Valter Militi, e con gli interventi di molti avvocati e avvocate presenti, di presidenti di Ordini, Unioni, Associazioni forensi: tutti uniti contro la compressione del diritto di difesa.

«Da oggi l'avvocatura italiana - ha dichiarato in chiusura il presidente del CNF - è in massima allerta sulla possibilità di porre limiti numerici al contenuto degli atti difensivi. L'avvocatura richiede che all'interno dell'ufficio legislativo del Ministero della Giustizia sia prevista anche la presenza degli avvocati, e si riserva, all'esito dell'incontro di oggi con il Ministro Nordio, di adottare tutte le ulteriori iniziative che l'avvocatura unita riterrà più opportune».

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