Sui fondamenti della “tabella milanese” di capitalizzazione anticipata di un danno patrimoniale futuro
26 Giugno 2023
Introduzione
In un recente articolo, Marco Rossetti (2023), Consigliere della Corte di Cassazione, ha fatto un attento esame dei nuovi criteri per la “Capitalizzazione anticipata di una rendita”, elaborati e recentemente pubblicati dall'Osservatorio sulla giustizia civile di Milano (2023) (v. anche Spera, 2023). (Nel sito dell'Osservatorio sulla Giustizia civile di Milano - milanosservatorio.it -, sono pubblicati anche i lavori preparatori, con i verbali di tutte le riunioni, i contributi degli esperti, i prospetti comparativi di calcolo, le tavole di mortalità per maschi e femmine elaborate dall'ISTAT e le schede sui tassi di interesse). Quale formula?
Le formule alla base della costruzione della tabella sono state esplicitate e allegate alla stessa. Il documento di base è in Cesari (2022) dove è ricavata e analiticamente illustrata la formula fondamentale, in funzione della previsione del reddito perso, della probabilità di sopravvivenza - ante sinistro - del soggetto danneggiato, dei tassi d'interesse di mercato e dei tassi di inflazione attesa. Si tratta, essenzialmente, della formula di un valore attuale attuariale del flusso futuro dei redditi andati persi, distinta per maschi e femmine proprio per l'effetto non trascurabile delle diverse tavole di mortalità per sesso del soggetto. Un aspetto rilevante della tavola è da un lato la fonte autorevole e pubblica dei dati (EIOPA, Autorità europea di vigilanza sulle assicurazioni e i fondi pensione, per i tassi d'interesse; ISTAT per le tavole demografiche; MEF, Ministero dell'Economia e delle Finanze, per le previsioni dell'inflazione), dall'altro lato la periodica revisione della tabella alla luce delle variazioni dei dati di base, considerato che questi, inevitabilmente, variano, in misura più o meno forte, di anno in anno. Quale durata?
La tabella, a doppia entrata, vede nelle righe l'età del soggetto al momento della liquidazione e nelle colonne la durata della perdita di capacità. Il ragionamento fatto nelle esemplificazioni della tabella è che, prendendo a riferimento il reddito al lordo dei contributi previdenziali, questi ultimi, attualizzati, rappresentano il valore attuale del reddito pensionistico per cui l'orizzonte di previsione incluso nel calcolo (la durata del periodo di attualizzazione) è la differenza tra l'età pensionabile e l'età corrente del soggetto (es. un soggetto maschio di 45 anni comporta una durata di 67-45=22 anni). Va sottolineato che la tabella è, in un certo senso, neutra rispetto a questa scelta che può essere esercitata liberamente dal giudice secondo la sua informata valutazione.
Se, come sembra sostenere il Rossetti, dovesse essere considerata una durata vitalizia (età massima attesa meno età corrente), la tabella è perfettamente in grado di fornire i corretti coefficienti anche in questo caso. Un secondo aspetto, connesso alla durata, sarebbe, secondo Rossetti, il diverso trattamento da riservare a una rendita temporanea rispetto a una rendita vitalizia. Secondo Rossetti, la rendita temporanea è indipendente dall'età e (presumibilmente) dal sesso della vittima. Pertanto un 57-enne con un orizzonte di 10 anni e un 51-enne col medesimo orizzonte e il medesimo reddito devono percepire lo stesso risarcimento. Tuttavia, per restare all'esempio fatto, la probabilità di sopravvivenza di un maschio 51-enne cala in 10 anni dello 0.5% mentre per un 57enne cala dello 0.9%, quasi il doppio. Ne discende che, ceteris paribus, il 57enne avrà diritto a un risarcimento lievemente inferiore. L'autorevole (ma datata) letteratura citata nell'articolo, può forse essere, sia pure lievemente, emendata sotto questo profilo alla luce di una più raffinata modellistica e di una più potente capacità di calcolo. Quale tasso?
I tassi utilizzati nella tabella, come già indicato di fonte EIOPA, non sono “valori medi nell'intera area euro” ma i valori dei tassi d'interesse dell'euro privi di rischio di insolvenza. Come noto, il tasso d'interesse sull'euro rappresenta il “prezzo” della moneta europea (il rendimento di un euro dato a prestito ovvero il costo di un euro preso a prestito, trascurando valori marginali di bid-ask spread). A differenza del tasso d'interesse sui titoli di Stato di un singolo Paese (es. l'Italia), che risente del merito creditizio del Paese stesso (misurato per es. dallo spread tra Bund e BTP), il tasso EIOPA indica un tasso (“risk free”) col massimo grado di solvibilità dell'emittente, quale può essere quello di una Banca Centrale (la BCE) che emette la moneta euro. Poiché l'Italia appartiene all'area euro, il tasso d'interesse sull'euro, meglio i tassi d'interesse sulle varie scadenze, sono quelli corretti da utilizzare per l'attualizzazione di importi in euro.
Viceversa, il tasso d'inflazione rappresenta la dinamica del prezzo di un paniere di beni di consumo specifico di ciascun paese. Il tasso d'inflazione ISTAT e il tasso Eurostat si riferiscono a panieri diversi con dinamiche diverse. Non vi è dubbio che, per vittime italiane, è il tasso d'inflazione italiano a dover essere preso in considerazione. Quali danni?
Come sub 2, anche qui, per le stesse ragioni già indicate, si deve considerare la rilevanza dell'età (e del sesso) per il calcolo dei danni, siano essi temporanei o vitalizi. Inutile dire che l'effetto di tali aspetti sarà più contenuto nel caso di flussi temporanei rispetto al caso dei flussi “vita natural durante”. In conclusione si ritiene di poter dedurre che le recenti tabelle “milanesi” sono in grado di superare gli “stress test” cui, utilmente e autorevolmente, sono state sottoposte. Bibliografia
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