Guida agli immobili energeticamente più efficienti per inquilini e proprietari
27 Settembre 2023
Rapporto sulle prestazioni degli immobili certificati
Da quanto emerso dall'ultimo rapporto di ENEA (Rapporto annuale sulla certificazione energetica degli edifici - ultima modifica: 22 settembre 2023), migliorano in maniera significativa le prestazioni energetiche del parco edilizio nazionale certificato. È quanto emerge sulla base di circa 1,3 milioni di attestati di prestazione energetica (APE) registrati nel SIAPE (Sistema Informativo sugli Attestati di Prestazione Energetica) ed emessi nel 2022 da 17 Regioni e 2 Province Autonome. Il report evidenzia una diminuzione percentuale degli immobili nelle classi energetiche peggiori F e G (-3,7%), a fronte di uno speculare aumento di quelli nelle classi più performanti A4-B (+3,7%). Tuttavia, la distribuzione per classe energetica conferma che circa il 55% dei casi censiti sono caratterizzati da prestazioni energetiche basse (classi F-G). In particolare, la quota più consistente di attestati è stata emessa dalla regione Lombardia (20,5%), seguita da Lazio (9,6%) e Veneto (8,4%). Gli APE collegati a passaggi di proprietà e locazioni risultano in lieve flessione, pur continuando a rappresentare oltre l'80% del campione analizzato. Aumentano in percentuale le riqualificazioni energetiche e le ristrutturazioni profonde, che rappresentano rispettivamente il 5,7% e il 4,1% degli APE emessi nel 2022 (+1,5% per entrambe rispetto al 2021); stati oltre 17 mila gli APE registrati nel SIAPE nella categoria Edifici a energia quasi zero (NZEB - Nearly Zero-Energy Buildings) tra il 2015 e il 2022.
Secondo la guida di ENEA (settembre 2023), risparmiare energia non significa solo non sprecarla, ma essere consapevoli di usarla nel modo giusto. In proposito, occorre considerare che:
Utilizzo delle lampade a risparmio energetico
La tecnologia LED permette un grande risparmio energetico in quanto, a parità di potenza assorbita, produce una luce 5 volte superiore rispetto alle classiche lampadine a incandescenza e alogene. La durata di un LED a luce bianca è di circa 15.000 ore; mettendola a confronto con le lampadine fluorescenti (7.500 ore) e con le lampadine alogene (750 ore), si può notare il risparmio in termini di manutenzione nel tempo. Considerando i consumi di una famiglia tipo, sostituire le lampadine a incandescenza e fluorescenti a fine vita con quelle a LED può far risparmiare circa 15-20 euro l'anno. Le lampadine a incandescenza non sono più in uso e devono essere sostituite con quelle a basso consumo che possono essere del tipo:
Sulla scatola della lampadina è riportata l'Efficienza luminosa (lm/W) che indica il rapporto tra il flusso luminoso emesso dalla lampada (espressa in lumen) e la potenza elettrica che l'alimenta (espressa in Watt). Dà un'idea della quantità di energia elettrica assorbita trasformata in luce. Più questo valore è alto più la lampadina consuma poco.
È buona abitudine preferire l'utilizzo della doccia a quello della vasca, perché si riesce a ridurre di quattro volte il volume d'acqua impiegato. Il consumo medio di acqua per fare il bagno è di 120 -160 litri, mentre per fare una doccia di 5 minuti è stimato un consumo di 75-90 litri e per una di 3 minuti 35-50 litri. Per ridurre ulteriormente i consumi è importante chiudere il rubinetto dell'acqua quando ci si insapona o quando si fanno trattamenti tipo balsamo o maschere; un ulteriore risparmio si può ottenere installando frangi getto o riduttori di flusso su rubinetti e doccette. Ridurre i tempi e la temperatura della doccia porta ad un minor consumo di energia che può consentire di risparmiare quasi 200 euro l'anno considerando i consumi di una famiglia tipo. Abituarsi ad un limite di tempo per la doccia quotidiana, portandolo per esempio a soli cinque minuti, non solo farà risparmiare sull'utilizzo dell'acqua, ma anche sulla quantità di energia consumata per riscaldarla. Quando conviene fare un bagno invece di una doccia:
Utilizzo degli apparecchi elettronici di classe energetica superiore
I consumi elettrici delle abitazioni sono riconducibili per il 58% agli elettrodomestici ed è grazie ad un loro utilizzo ottimale o alla loro sostituzione che si possono ottenere ottime riduzioni dei consumi energetici. La sostituzione di un elettrodomestico vecchio di 20 anni con uno nuovo in classe energetica A++ porta ad un risparmio di energia elettrica del 35% nel caso di una lavatrice e del 40% se parliamo di un frigorifero, ossia un risparmio di circa 60 euro l'anno per ogni elettrodomestico sostituito. Gestendo al meglio la lavatrice e la lavastoviglie, ad esempio avviandole solo a pieno carico così da ridurre il numero di lavaggi, si possono risparmiare più di 100 euro l'anno.
Mediamente la televisione o qualsiasi apparecchiatura elettronica in stand-by, cioè con la spia rossa accesa, assorbe una potenza da 1 a 4 Watt (dipende da marca e modello). Se moltiplichiamo questo dato per 24 ore, risulta che sono stati consumati tra i 24 e i 96 Wh. Questo dato diventa importante se moltiplicato per l'intero anno e se in casa ci sono oltre al televisore in stand-by, anche un lettore dvd, un decoder, uno stereo oppure un computer. Una soluzione è quella di raggruppare tutte le spine degli apparecchi elettronici in una ciabatta multi-presa con un interruttore annesso, in modo da poter spegnere tutto con un unico gesto quando non si utilizzano. Alla sera è bene tenere accesa solo la luce della stanza che occupiamo e, quando ci spostiamo all'interno dell'abitazione, fare attenzione a spegnere la luce e tutti gli apparecchi elettronici non più utilizzati. Considerando i consumi di una famiglia tipo, ridurre gli sprechi nell'utilizzo delle apparecchiature elettriche può portare ad un risparmio di circa 30-40 euro l'anno. Le diverse modalità di utilizzo di elettrodomestici e apparecchiature ad alimentazione hanno un importante impatto sui consumi energetici riportati in bolletta. Valutare attentamente quali e quanti apparecchi e dispositivi sono realmente utili nel quotidiano evitando il più possibile inutilizzi e stand-by. Quindi è importante:
Operazione di manutenzione degli impianti
Un impianto, quando è regolarmente manutenuto, privo di incrostazioni di calcare e con i filtri puliti, consuma e inquina meno ed è più sicuro e duraturo. Le ditte installatrici degli impianti termici e i tecnici che realizzano gli interventi di manutenzione devono possedere determinati requisiti previsti dalla normativa (requisiti che è buona norma richiedere e/o consultare prima di ogni richiesta di intervento). Rivolgersi a un tecnico qualificato significa ottenere maggiori garanzie su impianti ed interventi, nel rispetto delle normative nazionali ma anche di quelle locali (regionali o comunali).
Il controllo della temperatura e degli ambienti
La casa è l'ambiente in cui si vive e si svolgono molte attività che incidono su benessere fisico e mentale. Mantenere una casa a temperatura ideale, sia in estate che in inverno, permette di renderla un ambiente confortevole e si ripercuote positivamente sulla salute, la qualità del sonno e l'umore delle persone che la abitano: 18 o 19 gradi sono sufficienti a garantire il comfort necessario in casa. Per ogni grado in meno, si può risparmiare dal 5% al 10% dei consumi di combustibile. Tuttavia una casa troppo fredda o troppo calda può causare problemi di salute. Gli eccessivi sbalzi termici, poi, ci rendono più vulnerabili alle infezioni a carico dell'apparato respiratorio. Secondo le vigenti disposizioni in materia la media delle temperature nei singoli ambienti non deve superare:
Schermature delle finestre durante la notte
Chiudendo persiane e/o tapparelle e posizionando tende pesanti per schermare le finestre si riducono le dispersioni di calore verso l'esterno di circa il 20%. È importante farlo senza impedire la circolazione dell'aria calda dai radiatori. Durante il periodo invernale è importante favorire al massimo l'ingresso di luce naturale dalle finestre, in modo da garantire maggiore illuminazione e apporto di calore durante l'intera giornata e ridurre l'uso dell'illuminazione artificiale. In particolare:
Diventa quindi importante la scelta delle tende, delle persiane e delle schermature esterne.
Perdita di calore
Per evitare di tenere accesi i riscaldamenti per troppe ore evita di posizionare ostacoli sopra o davanti ai termosifoni. Collocare tende, mobili o schermi davanti ai termosifoni o usarli come stendibiancheria, impedisce al calore di propagarsi per tutto l'ambiente, rendendo il consumo di gas o carburante meno efficiente. Per aumentare il calore all'interno e diminuire le dispersioni verso l'esterno puoi inserire un pannello riflettente tra parete e termosifone. Anche un semplice foglio di carta stagnola o del materiale isolante può andar bene. Una buona norma per evitare sprechi di calore e ottimizzare il riscaldamento della casa è quella di chiudere porte e finestre appena scende la sera. È meglio anche chiudere le porte interne, isolando gli ambienti in cui si vive da quelli in cui dove magari non sono presenti i caloriferi. Per rinnovare l'aria di una stanza è sufficiente tenere le finestre aperte pochi minuti, mentre lasciarle troppo a lungo comporta solo inutili dispersioni di calore. Il ricambio dell'aria nei vari ambienti della casa, oltre a garantire una maggiore salubrità degli ambienti, permette anche di controllare l'umidità interna evitando così la formazione di condensa su pareti e finestre.
Centralina di regolazione della temperatura
È utile dotare il proprio impianto di una centralina di regolazione automatica della temperatura, ad esempio un cronotermostato, per evitare inutili picchi o sbalzi di potenza. La possibilità di programmazione oraria, giornaliera e settimanale garantisce un ulteriore risparmio energetico. Anche la domotica aiuta a risparmiare: cronotermostati, sensori di presenza e regolatori elettronici permettono di regolare anche a distanza, tramite smartphone, la temperatura delle singole stanze e il tempo di accensione degli impianti di riscaldamento. Il cronotermostato è un apparecchio che misura la temperatura ambientale interna e regola l'accensione e lo spegnimento dell'impianto di climatizzazione in base agli orari impostati e alle temperature desiderate. Il suo corretto posizionamento e la giusta programmazione sono fondamentali ai fini della riduzione dei consumi. Di solito è bene affidarsi a un esperto per installare il cronotermostato ma è opportuno comunque sapere che, per funzionare in maniera ottimale, deve essere posizionato su pareti che non siano a contatto con l'esterno dell'edificio, deve stare distante da fonti di calore (come termosifoni, lampade e grandi elettrodomestici) ma anche lontano da eventuali punti freddi (come finestre e porte). È una buona regola lasciare circa 50-60 cm di spazio liberi intorno all'apparecchio per non alterarne la rilevazione della temperatura.
Utilizzo delle valvole termostatiche
Le valvole termostatiche sono dei dispositivi installati su ogni radiatore, che regolano in maniera automatica l'afflusso di acqua calda, in funzione della temperatura che si è impostata. Consentono di mantenere la temperatura desiderata in ogni stanza, garantire il comfort desiderato e ridurre la possibilità che ci siano ambienti troppo caldi, ad esempio nelle stanze esposte a sud. L'uso di valvole termostatiche è ormai obbligatorio negli impianti di riscaldamento condominiali, e associato a sistemi di contabilizzazione del calore, consente una notevole riduzione dei consumi energetici, portando ad un risparmio energetico in bolletta in alcuni casi pari al 10-15%. Le valvole termostatiche sono dotate di una scala graduata che va da zero a cinque. Ad ogni numero corrisponde una temperatura massima raggiungibile nella stanza dove è collocata. Generalmente il livello 1 corrisponde a 10° C, il 2 a 15° C, il 3 a 20° C, il 4 a 25° C, il 5 al massimo calore che il termosifone può erogare. In pratica questo significa che, se tieni la valvola sul 3, una volta che nella stanza vengono raggiunti i 20° C il termosifone interrompe il riscaldamento di quell'ambiente. Il termosifone ritorna in attività solo se la temperatura scende sotto i 20° C.
Frigoriferi e congelatori
Un frigorifero sbrinato ha un'efficienza energetica maggiore: se il frigorifero è vicino al forno o in una stanza calda può arrivare a consumare fino al 10% in più. È quindi importante fare attenzione a dove si posizionano frigorifero e congelatore, mantenendoli il più lontano possibile da fonti di calore. La temperatura raccomandata per il frigorifero è tra 1 e 4°C e per il congelatore è -18°C. Per ogni grado al di sotto di queste temperature il consumo aumenta del 5%. Non tenere la porta aperta troppo a lungo (i consumi aumentano vertiginosamente) ed evita di introdurre cibi caldi. Occorre ricordarsi di sbrinarlo regolarmente pulendo anche le serpentine. Un frigo nuovo in classe A può portare ad ottenere una riduzione dei consumi del 60%.
Installazione di caldaia a condensazione
Le caldaie a condensazione si distinguono dalle caldaie tradizionali perché raggiungono un'efficienza più alta e garantiscono un risparmio energetico oltre che economico, in quanto i costi di riscaldamento si riducono. Nel caso in cui la caldaia sia utilizzata anche per la produzione di acqua calda sanitaria, è possibile regolare manualmente la temperatura di quest'ultima, al fine di contenere i consumi e ridurre gli sprechi di gas. È opportuno che la temperatura di produzione dell'acqua calda sanitaria sia regolata sulla base della temperatura realmente desiderata: impostare valori più elevati richiede la miscelazione con acqua fredda, sprecando energia e favorendo la formazione di calcare nei tubi. Si consiglia di impostare il regolatore della temperatura a un valore non superiore ai 45°C
Finestre e infissi
Per migliore la prestazione energetica dell'abitazione è utile intervenire anche sugli infissi. L'intervento più economico per migliorare le prestazioni energetiche di un infisso è la semplice applicazione di una pellicola adesiva sul vetro. Si possono trovare pellicole basso emissive che consentono di ridurre parte della dispersione di calore verso l'esterno (adatta per i climi freddi), e pellicole solari riflettenti che limitano l'ingresso delle radiazioni solari (adatte per i climi caldi). La sostituzione dell'intero infisso è l'intervento più costoso ma senza dubbio quello che porta un maggior vantaggio in termini di riduzione delle dispersioni di calore, e quindi dei consumi. Permette anche di avere un maggior controllo della luce naturale, da valutare in base alla localizzazione e all'orientamento dell'edificio, e una migliore insonorizzazione e comfort acustico all'interno dell'abitazione. In caso di sostituzione degli avvolgibili è buona pratica verificare l'isolamento termico dei cassonetti, spesso responsabili di dispersioni termiche: l'isolamento è un intervento piuttosto semplice e poco costoso che prevede l'applicazione un pannello isolante, laddove ci sia uno spazio di almeno 2 cm. Il costo per la sostituzione degli infissi può essere in parte coperto dagli attuali incentivi fiscali.
Per valutare lo stato dell'isolamento termico di pareti e finestre e l'efficienza degli impianti di climatizzazione il primo passo da fare è chiedere a un tecnico di fare una diagnosi energetica dell'edificio. Come un check-up medico, la diagnosi energetica consentirà di valutare lo stato dell'edificio e suggerirà gli interventi da realizzare valutandone il rapporto costi /benefici. Intervenire sull'edificio - isolando termicamente tetti, pareti e solai o sostituendo finestre e impianti – porta ad abbattere i costi per il riscaldamento anche fino al 40%. Gli interventi diventano ulteriormente convenienti se realizzati utilizzando gli incentivi statali. In proposito, occorre osservare che:
La diagnosi energetica è una procedura che consente di individuare le inefficienze energetiche degli edifici, quantificare gli sprechi che ne derivano e proporre soluzioni tecniche che consentano di intervenire per migliorare le prestazioni energetiche dell'edificio. Viene effettuata da un tecnico qualificato che indicherà se è più opportuno intervenire sull'involucro dell'edificio o sugli impianti e fornirà uno studio sulla fattibilità tecnica ed economica degli interventi.
Buona parte dell'energia utilizzata per riscaldare un edificio durante la stagione invernale può disperdersi dalle pareti e dal tetto. Eseguendo interventi di isolamento termico è possibile ridurre le dispersioni di calore e diminuire il consumo di combustibile fino al 40%. L'applicazione di materiali isolanti può ridurre le perdite di calore nella stagione invernale e incidere fortemente sul risanamento degli ambienti eliminando la formazione di umidità, muffe o condense. Inoltre, il minor fabbisogno di energia termica una volta realizzati gli interventi consente di installare una caldaia meno potente e quindi più economica. L'isolamento dei muri può essere realizzato dall'interno, dall'esterno o nell'intercapedine. Tutti e tre i sistemi presentano dei vantaggi: la scelta dell'intervento da adottare dipenderà dallo stato di degrado dell'edificio e dal di denaro disponibile per la sua realizzazione. Dunque:
I locatari di un immobile possono chiedere al proprietario di realizzare un intervento di isolamento termico attraverso il supporto di un tecnico qualificato che, prima ancora dell'individuazione degli interventi, effettuerà una diagnosi energetica per valutare le prestazioni dell'edificio. Il costo di questi interventi può essere in parte coperto dagli attuali incentivi fiscali.
Isolamento di tetto e soffitto
Tra tutte le superfici esterne di un edificio, spesso, il tetto è l'elemento che disperde più calore durante la stagione invernale e provoca surriscaldamento nei mesi estivi, a causa del basso livello di isolamento. Un buon isolamento termico di queste coperture può essere considerato un ottimo investimento per il futuro, con un risparmio in bolletta pari al 20% dell'importo finale. Se la copertura non è mai stata isolata è consigliabile farlo. Se la copertura è stata isolata più di 10 anni fa è meglio verificare lo stato dell'isolante: deve essere perfettamente asciutto, non lacerato, coprire tutta la superficie del tetto e aver conservato il suo spessore iniziale. Nel caso contrario è meglio provvedere alla sua sostituzione. Il costo per questo intervento può essere in parte coperto dagli attuali incentivi fiscali.
Generazione di energia rinnovabile
La realizzazione di un impianto che sfrutta le energie rinnovabili è molto utile nella produzione di energia elettrica o termica. Questi sistemi, se ben combinati tra loro, possono permettere alle abitazioni di essere completamente indipendenti dalle forniture esterne di corrente elettrica e/o altri combustibili. Questi tipi d'impianti possono sfruttare diverse fonti rinnovabili come ad esempio il sole, il vento, l'acqua. I sistemi più diffusi sono l'impianto solare fotovoltaico per la produzione di energia elettrica e l'impianto solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria. L'impianto solare fotovoltaico è costituito da una serie di pannelli composti da moduli che sfruttano l'energia solare per produrre energia elettrica. L'impianto solare termico sfrutta anche esso l'energia solare, ma produce energia termica, utile cioè per il riscaldamento o per l'acqua calda sanitaria. L'energia del sole riscalda un liquido collocato all'interno di appositi pannelli, che attraverso uno scambiatore trasferisce il calore assorbito all'acqua, che sarà utilizzata per riscaldare la casa o avere l'acqua calda per usi domestici. Sia per il fotovoltaico che per il solare termico i pannelli possono essere installati sui tetti o su una superficie di proprietà adatta. Si raccomanda di rivolgersi ad un esperto per decidere l'ubicazione appropriata, che garantisca anche la migliore esposizione ai raggi del sole e per installarli correttamente ed in sicurezza. Gli esperti devono possedere la qualifica di “installatore e manutentore straordinario di impianti energetici alimentati da fonti rinnovabili (FER)”. Un impianto fotovoltaico è un investimento a lungo termine che può aumentare il valore dell'immobile. Il costo per l'installazione può essere in parte coperto dagli attuali incentivi fiscali.
Riferimenti
Rapporto Annuale sulla Certificazione Energetica degli Edifici 2023, in efficienzaenergetica.enea.it; Consigli per ridurre i consumi e rendere la casa energeticamente più efficiente, in italiainclassea.enea.it. |