Primo via libera in Senato per il ddl Capitali

La Redazione
27 Ottobre 2023

Il Senato ha approvato il disegno di legge sulla competitività dei capitali, che deve ora affrontare l’esame della Camera.

Il disegno di legge sulla competitività dei capitali (A.S. 674) passa in Senato, con 78 voto favorevoli, e l'astensione dell'opposizione.

Il testo, come anticipato, contiene interventi a sostegno della competitività dei capitali (per una panoramica generale sul ddl, si veda: Sottoriva-Cerri, Il disegno di legge relativo agli interventi a sostegno della competitività del mercato dei capitali italiano, in questo portale), ma introduce anche una delega al Governo per la riforma organica delle disposizioni in materia di mercati dei capitali recate dal testo unico di cui al TUF (d.lgs. n. 58/1998), e delle disposizioni in materia di società di capitali contenute nel codice civile applicabili anche agli emittenti.

Tra gli aspetti più controversi, la norma – introdotta come emendamento in sede di esame nelle Commissioni in Senato e confluita nell'attuale art. 12-bis  – che prevede la possibilità, per il c.d.a. uscente, di proporre la lista del board successivo, purchè sia votato con la maggioranza dei 2/3.

Altre misure riguardano:

  • la semplificazione in tema di accesso e regolamentazione dei mercati di capitali, con la previsione, ad esempio, di tecniche alternative per l'ammissione a negoziazione (art. 1), l'estensione della definizione della categoria di PMI emittenti azioni quotate (art. 2), la dematerializzazione delle quote di piccole e medie imprese (art. 3) e la riforma della disciplina degli emittenti strumenti finanziari (art. 4), modifiche alla disciplina di approvazione del prospetto (art. 10)
  • le azioni a voto plurimo e maggiorato: artt. 13 e 13-bis (su una prima lettura della norma: Costanzi, Azioni a voto plurimo: le proposte del ddl a sostegno della competitività del mercato dei capitali, in questo portale),
  • la disciplina delle autorità nazionali di vigilanza
  • l'attivo delle banche popolari: l'art. 16-bis modifica l'art. 29, comma 2-bis, del TUB innalzando il tetto all'attivo delle banche popolari oltre il quale diventa obbligatoria la trasformazione in s.p.a.

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