Bidoni dei rifiuti utilizzati in modo non corretto? Non è responsabile l’amministratore di Condominio

30 Ottobre 2023

La vicenda, attinente al diritto condominiale e al diritto amministrativo, inizia con la sanzione irrogata da un Comune ad un amministratore di Condominio per l’erroneo utilizzo dei contenitori dei rifiuti differenziati. Tale sanzione contestava la violazione di una delibera comunale, che sarebbe stata violata dall’amministratore in quanto, sotto la sua responsabilità, i bidoni sarebbero stati utilizzati in maniera non corretta.

Il caso. La sanzione in questione veniva opposta in sede di Giudice di Pace e – a seguito del processo – veniva confermata. Stesso esito di conferma si aveva a seguito del processo di appello, tenutosi presso il Tribunale. La vicenda approdava quindi in Cassazione, a seguito del deposito di un ricorso incentrato su alcune fondamentali questioni di diritto. In primo luogo, secondo l'amministratore, egli non poteva essere considerato responsabile direttamente per la sanzione in quanto sarebbe mancato il presupposto stesso della sanzione amministrativa. In nessuna parte della delibera, vi era infatti scritto che i bidoni fossero di proprietà del condominio e pertanto non vi sarebbe stato un obbligo di custodia degli stessi da parte del condominio e tanto meno per l'amministratore.

Tale sanzione, quindi, sarebbe stata illegittimamente irrogata basandosi su una responsabilità oggettiva, per non avere il condominio e il suo amministratore impedito il fatto altrui dell'uso non corretto dei bidoni.

La Cassazione fa chiarezza sulla responsabilità o meno dell'amministratore del condominio. A seguito del giudizio, la Seconda Sezione della Corte di Cassazione pronunciava la sentenza numero 29427 del 24 ottobre 2023, oggi in commento. Con tale decisione la Corte decideva di disapplicare parte della delibera comunale contestata, accoglieva il ricorso e compensava le spese di lite.

Ma quali erano le ragioni giuridiche che sostenevano la sentenza citata? Secondo la Cassazione ogni sanzione amministrativa deve essere sostenuta da adeguata fonte che ne istituisce i precetti, stabilisce dettagliatamente le condotte consentite e quelle vietate e, anzitempo, definisce quali siano le pene per le eventuali trasgressioni. Il Comune, come pubblica amministrazione, aveva certamente il potere di deliberare sulle modalità d'uso della raccolta dei rifiuti, ma non aveva l'autorità – da ricercarsi in una eventuale precedente legge che conferisse potere di deliberare (c.d. riserva assoluta di legge) – di irrogare delle sanzioni per le violazioni delle condotte stabilite.

Il testo della delibera comunale in questione, in particolare, stabiliva che «è fatto obbligo agli utenti o all'amministratore del condominio di custodire, mantenere e utilizzare correttamente i contenitori assegnati rispettivamente all'utenza o al condominio con le corrette modalità e in luoghi idonei o ambienti a ciò destinati».

Da nessuna parte, tuttavia, si rinveniva una fonte primaria che avrebbe attribuito potere sanzionatorio a seguito delle predette condotte. In buona sostanza, la delibera poteva ben stabilire i limiti e le modalità dell'uso dei bidoni, ma non poteva stabilire sanzione per la trasgressione degli obblighi stessi. Si aggiunga che, come recentemente affermato dalla Cassazione (Cass. Sez. II, 14 febbraio 2023, n. 4561l'amministratore non è responsabile in solido con i condomini per la violazione del regolamento comunale relativo alle modalità di raccolta dei rifiuti, essendo lo stesso al massimo responsabile per atti propri, omissivi e commissivi.

In conclusione

La Cassazione certifica che un regolamento comunale, per poter validamente irrogare sanzioni per l'uso non corretto dei bidoni della raccolta differenziata, deve avere una fonte primaria che lo autorizzi in tal senso. Ciò al fine di evitare l'arbitrarietà del potere della pubblica amministrazione sia nell'irrogare sanzioni, sia eventualmente nel decidere autonomamente di non irrogarle.

Solo e soltanto con tale norma primaria, quindi, la delibera potrà stabilire delle norme sanzionatorie. Tali norme, però, potranno al massimo sanzionare i condomini, ma non potranno colpire l'amministratore dato che, condivisibilmente, egli non è responsabile in solido per l'eventuale errato utilizzo dei bidoni della spazzatura in tutti i condomini amministrati.

Alla luce di tali ragionamenti giuridici la Cassazione, in accoglimento del ricorso, disponeva la disapplicazione del regolamento comunale citato nella parte in cui prevedeva una sanzione per i condomini e l'amministratore che non avessero debitamente custodito i bidoni, e cassava la sentenza impugnata. In ragione della peculiarità novità della questione, però, la Corte disponeva la compensazione delle spese di lite tra le parti per tutti i gradi di giudizio.

Fonte: dirittoegiustizia.it

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