Ottobre 2023: rapporti tra sequestro preventivo e procedura fallimentare, distrazione di beni in leasing, termine breve per impugnare il fallimento

La Redazione
10 Novembre 2023

Questo mese si segnalano le pronunce della Corte di cassazione in tema di escussione della garanzia finanziaria dichiarata inefficace dopo il fallimento, dilazioni di pagamento integranti un finanziamento postergato, fallibilità della cooperativa sociale, rapporto tra bancarotta fraudolenta patrimoniale e bancarotta impropria da reato societario, distrazione dei beni in leasing, fallimento e usucapione, rapporti tra sequestro preventivo per reati tributari e procedura fallimentare, termine breve per impugnare la sentenza di fallimento.

Escussione della garanzia finanziaria dichiarata inefficace dopo l'apertura della procedura concorsuale

Cass. civ., sez. I, 30 ottobre 2023, n. 29998

In tema di fallimento, il d.lgs. n. 170/2004, di attuazione della direttiva 2002/47/CE, non ha inciso sul regime di revocabilità, ai sensi dell'art. 67 l. fall., dei contratti di garanzia finanziaria o di fornitura di essa stipulati nel c.d. periodo sospetto; ne consegue che l'incameramento della somma derivante dall'escussione della garanzia, anche se legittimamente conseguito in via autonoma dopo l'apertura della procedura concorsuale, resta travolto dalla dichiarazione di inefficacia della garanzia medesima.

La fornitura di merci accompagnata da abnormi dilazioni di pagamento integra un finanziamento postergato ai sensi dell'art. 2467 c.c.

Cass. civ, sez. I, 30 ottobre 2023, n. 30089

Posto che rientra nella categoria dei “finanziamenti effettuati in qualsiasi forma”, a norma dell'art. 2467 c.c., ogni atto che comporti un'attribuzione patrimoniale accompagnata dall'obbligo della sua futura restituzione, la fornitura di merci, in esclusiva e di lungo corso, accompagnata da una sistematica dilazione di pagamento – abnorme rispetto a quelle mediamente praticate da altri fornitori ed ai termini d'uso dei pagamenti del settore – può essere idonea ad integrare un finanziamento per il quale si applica al relativo credito di rimborso il regime civilistico della postergazione.

Cooperativa sociale e fallimento

Cass. civ., sez. I, 27 ottobre 2023, n. 29801

La cooperativa sociale, in quanto impresa sociale di diritto, non può essere assoggettata a fallimento, dato che l'art. 14 del d.lgs. n. 112/2017, a differenza dell'art. 2545-terdecies c.c., non ammette (anche) la procedura di fallimento.

Rapporto di specialità reciproca tra la bancarotta fraudolenta patrimoniale e la bancarotta impropria da reato societario

Cass. pen, sez. V, 27 ottobre 2023, n. 43623

Non vi è interferenza tra il reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale (art. 216 l. fall.) e quello di bancarotta impropria da reato societario (art. 223 l. fall., nella specie con riferimento all'art. 2634 c.c.), tale da evocare la possibilità di un concorso apparente di norme, atteso che due fattispecie incriminatrici vantano ambiti di applicazione distinti e autonomi.

Distrazione dei beni in leasing e bancarotta patrimoniale

Cass. pen, sez. V, 25 ottobre 2023, n. 43302 La distrazione dei beni detenuti in leasing integra una bancarotta patrimoniale poiché la massa viene a subire un pregiudizio economico derivante dall'inadempimento dell'obbligo di restituzione del bene verso il concedente che ha diritto al pagamento del valore equivalente in denaro. Nel caso in cui alla risoluzione del contratto di leasing segua la restituzione del bene al concedente, la massa non subisce alcun pregiudizio e pertanto tale condotta non integra bancarotta fraudolenta patrimoniale.

Effetti del fallimento sul decorso del termine utile per l'usucapione

Cass. civ., sez. II, 18 ottobre 2023, n. 28880

La trascrizione della sentenza di fallimento nei registri immobiliari può essere invocata per valutare l'opponibilità al fallimento di atti di acquisto della proprietà a titolo derivativo, ma non di atti d'acquisto della proprietà a titolo originario, come nel caso dell'usucapione, posto che il fallimento determina ai sensi dell'art. 42 l. fall. il passaggio dell'amministrazione e della disponibilità dei beni dell'impresa fallita dal legale rappresentante della stessa al curatore, e comporta ai sensi dell'art. 43 l. fall. il passaggio della capacità di stare in giudizio nelle controversie inerenti a rapporti patrimoniali dal legale rappresentante dell'impresa fallita al curatore, ma di per sé non incide sulla condizione di fatto dei beni della fallita, che è quella che rileva ai fini dell'usucapione.

Rapporti tra sequestro preventivo per reati tributari e procedura fallimentare

Cass. pen., sez. un., 6 ottobre 2023, n. 40797

Alle sezioni unite è stata posta la seguente questione di diritto: "Se, in caso di dichiarazione di fallimento intervenuta anteriormente alla adozione di provvedimento di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per reati tributari e riguardante beni attratti alla massa fallimentare, l'avvenuto spossessamento del debitore erariale per effetto dell'apertura della procedura concorsuale osti al sequestro stesso, ovvero se, invece, il sequestro debba comunque prevalere attesa la obbligatorietà della confisca cui la misura cautelare è diretta". Il principio di diritto affermato è il seguente: “L'avvio della procedura fallimentare non osta all'adozione o alla permanenza, ove già disposto, del sequestro preventivo finalizzato alla confisca per reati tributari”.

Obbligo di astensione del giudice delegato che instauri una relazione sentimentale con il curatore del fallimento

Cass. civ., sez. un., 6 ottobre 2023, n. 28167

Integra la nozione di “grave scorrettezza” di cui all'art. 2, comma 1, lett. c), d.lgs. n. 109/2006, la condotta del giudice delegato alla procedura concorsuale che omette di astenersi, per gravi ragioni di convenienza, nelle procedure in cui egli ha o ha avuto una relazione sentimentale con il curatore fallimentare, senza che possa applicarsi l'esimente della scarsa rilevanza del fatto per la ragione che la condotta in parola deve essere ritenuta come in sostanza idonea a compromettere l'immagine del magistrato sotto il profilo della sua oggettiva (nonché apparente) imparzialità, correttezza, diligenza, laboriosità, riserbo ed equilibrio nell'esercizio delle funzioni.

Il termine breve per impugnare la sentenza di fallimento decorre dalla notifica della stessa al debitore

Cass. civ, sez. I, 4 ottobre 2023, n. 27916

In tema di impugnazioni, compreso il reclamo avverso la sentenza dichiarativa di fallimento, il termine breve ex art. 325 c.p.c. decorre dal momento della conoscenza legale del provvedimento da impugnare a seguito cioè di un'attività svolta nel processo o in funzione dello stesso. Nel caso di sentenza dichiarativa di fallimento tale termine breve decorre dalla data della notifica della sentenza integrale al debitore fallito.

Cessione del credito ed accertamento dello stato passivo

Cass. civ., sez. I, 2 ottobre 2023, n. 27700

In tema di cessione di credito, la controversia tra debitore ceduto, curatela del fallimento del creditore cedente e terzo cessionario, in cui il debitore chieda una pronuncia diretta a stabilire quale sia, tra il cessionario e il cedente fallito, l'effettivo titolare del credito, il cessionario chieda la condanna del debitore ceduto a pagare quanto dovuto per effetto della cessione, e la curatela chieda l'accertamento della non opponibilità della cessione alla massa dei creditori del cedente, non rientra fra le controversie da trattare, ai sensi dell'art. 55, comma 2, l. fall., con lo speciale rito previsto per l'accertamento del passivo dagli artt. 93 e ss. l. fall., in quanto non diretta ad incidere sullo stato passivo fallimentare (in assenza di domande di accertamento di crediti nei confronti della massa) ma diretta legittimamente ad incidere sull'attivo fallimentare, attraverso l'accertamento dell'esistenza, o meno, del credito nel patrimonio del cedente alla data del suo fallimento.

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