Novembre 2023: concordato fallimentare, prededucibilità del compenso del legale e fallibilità delle società cooperative
La Redazione
10 Dicembre 2023
Questo mese si segnalano le pronunce della Corte di cassazione in tema di credito da recesso del socio e inapplicabilità allo stesso della disciplina della postergazione, applicazione del termine breve di sospensione alle operazioni di vendita, concordato fallimentare, prededucibilità del compenso del legale, decadenza dall’incarico dell’amministratore fallito, fallibilità di società cooperative insolventi, natura del credito restitutorio in relazione ai finanziamenti del Fondo di garanzia e concorso del reato di falso nelle relazioni dei revisori con i reati ex art. 2621 c.c. e art. 223 comma secondo, n. 1, l. fall.
Al credito da recesso non è applicabile la disciplina della postergazione ex art. 2467 c.c.
Cass. civ., sez. I, 6 novembre 2023, n. 30725
Il credito derivante da recesso non presenta alcuna "parentela" ontologica e "vicinanza" funzionale con il credito da finanziamento soci, e ciò per l'evidente ragione che, nel primo caso, il credito conseguirebbe allo scioglimento del rapporto sociale e in quell'evento troverebbe fondamento, mentre, nel secondo caso, la costanza del rapporto sociale costituirebbe il presupposto per l'insorgenza del credito. Da ciò l'inapplicabilità, al credito derivante dal recesso del socio, della disciplina della postergazione per la restituzione dei finanziamenti del socio alla stregua dell'art. 2467 c.c.
Sospensione delle operazioni di vendita con termine breve solo in caso di prezzo “notevolmente inferiore a quello giusto”
Cass. civ., sez. I, 7 novembre 2023, n. 30917
In tema di poteri del giudice delegato exart. 108 l. fall., il termine di decadenza di dieci giorni previsto dal comma 1 della richiamata norma, che fa riferimento al deposito di cui al quarto (recte quinto) comma dell'art. 107 l. fall., è applicabile alla sola ipotesi, contemplata dalla seconda parte di quest'ultima disposizione, in cui i soggetti legittimati chiedano al giudice delegato di impedire il perfezionamento della vendita quando il prezzo offerto è notevolmente inferiore a quello giusto (tenuto conto delle condizioni di mercato); detto termine non è, per converso, riferibile all'ipotesi, prevista nella prima parte dell'art. 108, concernente l'istanza volta alla sospensione delle operazioni di vendita in presenza di gravi e giustificati motivi, istanza che può essere presentata fino all'emissione del decreto di trasferimento.
La violazione delle privative di marchi e brevetti può integrare la fattispecie di bancarotta patrimoniale post-fallimentare
Cass. pen., sez. V, 7 novembre 2023, n. 44889
Oggetto di bancarotta fraudolenta patrimoniale, anche nella forma postfallimentare, possono essere anche beni immateriali come marchi o brevetti, purché le condotte illecite contestate determino l'annullamento del valore economico del bene in conseguenza di un deterioramento (anche parziale) del bene che ne cagioni una definitiva diminuzione di valore. Ciò comporta che per effetto della violazione della privativa, il diritto, pur rimanendo nel patrimonio della società titolare, abbia subito un'irrimediabile perdita di valore (totale o parziale) per lesione della capacità distintiva e attrattiva del bene immateriale non più ripristinabile neppure una volta cessate le condotte di violazione.
Concordato fallimentare: l'art. 124, ult. comma, l. fall. opera a condizione che lo stato passivo sia stato dichiarato esecutivo
Cass. civ., sez. I, 8 novembre 2023, n. 31107
In tema di concordato fallimentare, la previsione del secondo periodo dell'ultimo comma dell'art. 124 l. fall., secondo la quale il proponente può limitare gli impegni assunti con il concordato ai soli creditori ammessi al passivo, anche provvisoriamente, e a quelli che hanno proposto opposizione allo stato passivo o domanda di ammissione tardiva al tempo della proposta, pone una preclusione processuale che opera a condizione che lo stato passivo sia stato dichiarato esecutivo, senza che rilevi la distinzione fra creditori chirografari e non; detta previsione non confligge con il precetto dettato dal terzo comma della medesima disposizione.
Prededucibilità del compenso del legale: condizioni
Cass. civ., sez. I, 14 novembre 2023, n.31674
Il compenso dell'avvocato relativo all'attività svolta precedentemente all'apertura del concordato preventivo è prededucibile, anche nel successivo e consecutivo fallimento, purché la relativa prestazione sia stata funzionale alle finalità della procedura, e abbia contribuito alla conservazione o all'incremento dei valori aziendali.
In fattispecie ante-riforma del diritto societario (d.lgs. n. 6/2003) la decadenza dell'amministratore di s.r.l. a seguito del suo fallimento personale è conseguenza automatica del fallimento stesso e non implica una delibera assembleare da iscrivere al registro imprese. Ne deriva che la circostanza è opponibile ai terzi solo se la società ne dimostri l'effettiva conoscenza in capo ai terzi stessi exart. 2383, ultimo comma, c.c., non bastando a tal fine l'assolvimento degli oneri di pubblicità relativi all'apertura della procedura concorsuale.
Le società cooperative insolventi non sono soggette a fallimento
Cass. civ., sez. I, 28 novembre 2023, n.32992
A seguito dell'entrata in vigore del d.lgs. n. 112/2017, che all'art. 1, comma 4, qualifica come imprese sociali di diritto le cooperative sociali di cui alla l. n. 381/1991, tali società sono assoggettabili, in caso d'insolvenza, esclusivamente a liquidazione coatta amministrativa, ai sensi dell'art. 14, comma 1, d.lgs. n. 112/2017, restando pertanto esclusa la sottoposizione delle stesse al fallimento, prevista in via alternativa dall'art. 2545-terdecies, comma 1, c.c.
Finanziamenti del Fondo di garanzia: il credito restitutorio ha natura privilegiata
Cass. civ., sez. I, 30 novembre 2023, n. 33369
In base all'art. 8-bis d.l. n. 3/2015, conv. della l. n. 33/2015, i crediti restitutori, in ragione della loro causa riferita alle "somme liquidate a titolo di perdite dal Fondo di garanzia", possiedono natura privilegiata in base all'espressa previsione normativa, alla condizione che la liquidazione sia avvenuta dopo l'entrata in vigore della legge detta.
Il reato di falso nelle relazioni dei revisori non concorre con le false comunicazioni sociali né con la bancarotta fraudolenta impropria da reato societario
Cass. pen., sez. V, 30 novembre 2023, n. 47900
La fattispecie del falso nelle relazioni dei revisori non ha attinenza né con l'art. 2621 c.c. né con l'art. 223 comma secondo, n. 1, l. fall. e, per tale ragione, non può ex se rappresentare una modalità di concorso nei ridetti reati propri, pena la torsione dei principi di legalità e di tipicità.
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Sommario
Al credito da recesso non è applicabile la disciplina della postergazione ex art. 2467 c.c.
Sospensione delle operazioni di vendita con termine breve solo in caso di prezzo “notevolmente inferiore a quello giusto”
La violazione delle privative di marchi e brevetti può integrare la fattispecie di bancarotta patrimoniale post-fallimentare
Concordato fallimentare: l'art. 124, ult. comma, l. fall. opera a condizione che lo stato passivo sia stato dichiarato esecutivo
Prededucibilità del compenso del legale: condizioni
Le società cooperative insolventi non sono soggette a fallimento
Il reato di falso nelle relazioni dei revisori non concorre con le false comunicazioni sociali né con la bancarotta fraudolenta impropria da reato societario