Decorrenza del termine «breve» per l'impugnazione e notificazione eseguita in un giorno festivo
14 Febbraio 2024
Dal combinato disposto dei artt. 325 e 326 c.p.c. si evince che il termine, cosiddetto breve, per l'impugnazione decorre dalla notificazione della sentenza al procuratore costituito (artt. 285 c.p.c. e art. 170 c.p.c.). Sul punto una recente ordinanza della Suprema Corte, n. 1468, pubblicata il 18 gennaio 2023, si è pronunciata sulla decorrenza del termine breve per impugnare una sentenza notificata a mezzo PEC in un giorno festivo, chiarendo che nel computo si deve tener conto anche di tale giorno quale termine iniziale. Il provvedimento, in motivazione, richiama l'indirizzo della giurisprudenza di legittimità secondo la quale «l'art. 155, comma 3, c.p.c. sancisce il principio generale della normale indifferenza della natura festiva dei giorni cadenti nell'intervallo temporale di durata dei termini (ordinatori o perentori) fissati per l'espletamento di (ogni) attività processuale da svolgersi fuori udienza. Di tale regola costituiscono eccezione i successivi quarto e quinto comma del medesimo art. 155 c.p.c., che stabiliscono la proroga ope legis al primo giorno seguente non festivo del termine che scada, rispettivamente in giorno festivo o nella giornata di sabato: previsioni giustificate dall'esigenza di “consentire al titolare del diritto o facoltà un estremo atto di esercizio che non sarebbe possibile se l'ultimo giorno cadesse in giorno festivo” (così, testualmente, Cass. civ., 29 settembre 2017, n. 22878; Cass. civ., 6 novembre 1982, n. 5864). Ratio in tutta evidenza insussistente nell'ipotesi in cui il giorno festivo si collochi all'inizio o nel corso del periodo di tempo, valutato secondo il calendario comune, accordato per il compimento di un atto processuale: e ciò spiega la diversità di disciplina e la necessaria considerazione del dies festivo di notifica di un provvedimento quale exordium del termine per l'impugnazione, espunto in ogni caso il giorno iniziale di esso (art. 155, comma 1, c.p.c.: dies a quo non computatur in termino)» (Cass. civ., sez. III, 25 luglio 2022, n. 23123). Pertanto, in accordo all'indirizzo che si ritiene consolidato, ove il provvedimento soggetto ad impugnazione venga notificato di domenica il computo del termine breve dovrà decorrere dal giorno stesso della notificazione. |