Composizione negoziata: il piano finanziario ex art. 17 CCII

08 Marzo 2024

Alcuni chiarimenti sull’oggetto del piano finanziario a sei mesi previsto dall’art. 17, comma 3, lett. b), CCII per l’accesso alla composizione negoziata della crisi.

Cos'è e come si redige il piano finanziario a sei mesi di cui all'art. 17 CCII?

 

Il piano finanziario fa parte del corredo informativo che l'imprenditore deve predisporre all'atto della presentazione dell'istanza alla composizione negoziata.

L'art. 17 CCII impone all'imprenditore di predisporre una cospicua informativa atta a fornire un quadro generale sull'attività dell'impresa, sulla sua situazione contabile e sulla situazione debitoria. Si tratta di informazioni utili alla Commissione adita per l'individuazione dell'esperto che dovrà essere dotato della necessaria professionalità anche riguardo il settore in cui opera l'impresa. Si tratta altresì di informazioni utili anche per l'Esperto poi nominato, il quale, sentito l'imprenditore, potrà con sollecitudine farsi un'idea sulla situazione finanziaria ed economica dell'impresa e sulla ragionevole possibilità di perseguire il risanamento attraverso le trattative che l'imprenditore intende avviare con i creditori.

La documentazione comprende un progetto di piano che deve avere il contenuto minimale indicato dal decreto 21 marzo 2023, che ha istituito la check-list particolareggiata per la redazione del piano di risanamento. La redazione del piano vero e proprio, che dovrà riportare l'indicazione dei flussi previsti in entrata e in uscita in grado di perseguire il risanamento, attiene ad una fase successiva, in quanto sarà il risultato delle trattative concluse con i creditori coinvolti.

In questo contesto, il piano finanziario a sei mesi riportato nell'art. 17 non può rappresentare i flussi in entrata e in uscita secondo le previsioni di un piano che non è stato ancora redatto. Rappresenta invece la proiezione della situazione della evoluzione finanziaria dei sei mesi successivi alla presentazione dell'istanza, che non tiene conto delle trattative che si intendono intavolare e del loro possibile esito. Si tratta di un piano di tesoreria che contiene la stima delle entrate e delle uscite finanziarie previste in grado di evidenziare l'andamento della gestione e che non interagisce con le possibili variabili del piano di risanamento.

Lo scopo, a parere di chi scrive, è di tipo puramente informativo sull'andamento a breve della tesoreria e sulla capacità dell'impresa di sostenere il debito corrente e di dare altresì evidenza della liquidità necessaria per mantenere l'equilibrio tra entrate e uscite.

Nella redazione del piano, in estrema sintesi, si parte dalla pianificazione puramente economica di ricavi e costi per poi passare alla previsione finanziaria che tiene conto dei tempi di incasso dei crediti e di pagamento dei fattori produttivi, nonché degli impegni finanziari già contrattualmente assunti.