Lavoratori delle piattaforme digitali: il Consiglio Epsco approva la Direttiva sul miglioramento delle condizioni di lavoro tramite piattaforme online
13 Marzo 2024
Con Comunicato 11 marzo 2024, il Ministero del lavoro informa che è stata approvata in via definitiva la Direttiva che mira a migliorare le condizioni di lavoro e a disciplinare l'uso degli algoritmi da parte delle piattaforme di lavoro digitali. I ministri dell'Occupazione e degli affari sociali dell'UE hanno confermato l'accordo provvisorio sulla direttiva raggiunto l'8 febbraio 2024 tra la presidenza del Consiglio e i negoziatori del Parlamento europeo. A seguito della sessione del Consiglio Epsco dell’11 marzo 2024, il Ministro del lavoro afferma che il testo della Direttiva approvato offre la libertà, a livello nazionale, di declinare i princìpi della direttiva nel sistema nazionale, mantenendo le tutele per i lavoratori indipendentemente dal loro status, senza penalizzare le imprese. L’approvazione della Direttiva viene vista come un buon punto d’equilibrio e una soluzione europea condivisa in risposta alle sfide di un mondo in evoluzione. In particolare, nel Comunicato stampa del Consiglio dell’Unione europea, si afferma che la direttiva renderà più trasparente l'uso degli algoritmi nella gestione delle risorse umane, garantendo che i sistemi automatizzati siano monitorati da personale qualificato e che i lavoratori abbiano il diritto di contestare le decisioni automatizzate. Contribuirà inoltre a determinare correttamente la situazione occupazionale delle persone che lavorano mediante piattaforme digitali, consentendo loro di beneficiare dei diritti in materia di lavoro cui hanno diritto. L'accordo raggiunto con il Parlamento garantisce che i lavoratori siano debitamente informati in merito, tra l'altro, all'uso di sistemi decisionali e di monitoraggio automatizzati per quanto riguarda la loro assunzione, le loro condizioni di lavoro e i loro proventi. Si tratta del primo atto legislativo dell'UE volto a disciplinare la gestione algoritmica sul luogo di lavoro e a stabilire norme minime dell'UE volte a migliorare le condizioni di lavoro di milioni di lavoratori delle piattaforme digitali in tutta l'UE. Vieta inoltre l'uso di sistemi decisionali o di monitoraggio automatizzati per il trattamento di determinati tipi di dati personali delle persone che svolgono un lavoro mediante piattaforme digitali, ad esempio i dati biometrici o i dati relativi al loro stato emotivo o psicologico. La sorveglianza e la valutazione umane sono garantite anche per quanto riguarda le decisioni automatizzate, compreso il diritto alla spiegazione e al riesame di tali decisioni. In riferimento al tema, si v. anche L. Tebano, Obblighi di informazione collettiva e sistemi integralmente automatizzati: antisindacalità della condotta omissiva e della comunicazione insufficiente |