Lotta all'evasione: sospeso il nuovo Redditometro
23 Maggio 2024
A distanza di 48 ore dalla pubblicazione sulla G.U. n. 116 del 20 maggio, si ferma il nuovo redditometro: il Governo, infatti, annuncia di voler sospendere temporaneamente il decreto 7 maggio 2024 del MEF, che introduceva il c.d. "redditometro" come strumento di determinazione sintetica del reddito complessivo delle persone fisiche, per apportare ulteriori modifiche. Si ricorda che l'art. 10 del d.l. 12 luglio 2018, n. 87 (c.d. Decreto dignità), aveva modificato il vecchio redditometro rimandando ad un nuovo decreto la determinazione degli “aspetti riguardanti la metodica di ricostruzione induttiva del reddito complessivo in base alla capacità di spesa e alla propensione al risparmio dei contribuenti”, con la precisazione che questa dovesse avvenire solo dopo la consultazione dell'ISTAT e le associazioni maggiormente rappresentative dei consumatori. In base al nuovo redditometro (art. 3), il reddito può essere determinato sinteticamente tenendo conto:
Il lungo elenco delle spese menzionate nel decreto è presente nella tabella A allegata, che ricomprende i consumi alimentari, gli acquisti di abbigliamento e calzature, le spese relative a mutui, affitti e utenze nonché le spese per trasporti, imbarcazioni e aerei. Le entrate tengono conto anche delle spese effettuate nel tempo libero e degli investimenti mobiliari e immobiliari. Il d.m. 7 maggio 2024 prevedeva, inoltre, degli strumenti di garanzia per il contribuente sottoposto a controllo, il quale può dimostrare che il finanziamento delle spese è avvenuto con redditi diversi da quelli posseduti nel periodo d'imposta, l'esistenza di redditi esenti o soggetti a ritenuta alla fonte o che comunque non concorrono alla formazione della base imponibile, ovvero che appartengono a soggetti diversi dal contribuente. Può provare, inoltre, il diverso ammontare delle spese e che la quota di risparmio utilizzata per consumi ed investimenti si è formata in anni precedenti. Dopo la sospensione, non resta che aspettare di conoscere le modifiche che verranno apportate al decreto, questione che verrà trattata, con ogni probabilità, dopo le europee. |