Legge Capitali: l’analisi del Notariato sul rappresentante designato

La Redazione
10 Giugno 2024

Il Consiglio Nazionale del Notariato ha pubblicato lo Studio n. 41-2024/I, “La nuova figura del rappresentante designato obbligatorio nella Legge Capitali: primi problemi interpretativi”.

Lo Studio n. 41-2024/I del Consiglio Nazionale del Notariato analizza i primi problemi applicativi originati dall'introduzione dell'art. 135-undecies.1 TUF, ad opera dell'art. 11 della Legge Capitali: la legge 5 marzo 2024, n. 21, a sostegno della competitività dei capitali, infatti, introduce una serie di novità in materia di disciplina di s.p.a. quotate, tra le quali – appunto – la partecipazione alle riunioni assembleari mediante rappresentante designato

Ai sensi del nuovo art. 135-undecies.1, introdotto nel TUF dal citato art. 11, lo statuto delle s.p.a. quotate può prevedere che l'intervento in assemblea e l'esercizio del diritto di voto avvengano esclusivamente tramite il rappresentante designato dalla società, ai sensi dell'art. 135-undecies.

Tra le questioni affrontate dallo Studio del Notariato:

- la compatibilità della nuova figura del rappresentante designato con la disciplina dettata dalla Direttiva 2017/828/UE – SHRD, Direttiva sugli Shareholders Rights;

- la competenza a deliberare l'introduzione della clausola che impone il ricorso al rappresentante designato obbligatorio e i possibili contenuti della previsione statutaria;

- il diritto di recesso a seguito dell'introduzione della clausola statutaria.

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