Inammissibile la liquidazione controllata senza beni
La proposta di terzo correttivo approvata dal CdM rivisita ampiamente la liquidazione controllata applicabile al debitore in stato di sovraindebitamento, riducendone l'applicazione apparentemente per ampliare l'esdebitazione dell'incapiente, specificando il contenuto della relazione del gestore e coordinando alcune norme della fase esecutiva e amministrativa.
L'istituto in questione è quello finora più largamente utilizzato nel sovraindebitamento, poiché le condizioni di accesso non sono particolarmente stringenti rispetto alle altre procedure, anche per la prevista iniziativa dei terzi creditori, che renderebbe impossibile la verifica di condizioni soggettive impeditive.
La novità più rilevante è introdotta dal Correttivo-ter – art. 41 comma 1 – al terzo comma dell'art. 268 c.c.i.i.: quando la domanda è proposta dal debitore persona fisica è improcedibile se l'OCC non attesta che è possibile acquisire attivo da distribuire ai creditorii, anche mediante l'esercizio di azioni giudiziarie.
Se invece la domanda viene proposta da un creditore, solo l'incapienza certificata con la relazione del gestore, con allegati i documenti previsti dall'art. 283 c.c.i.i., può paralizzare la domanda: il debitore resistente può anche chiedere un termine per il deposito dell'elaborato del professionista se dimostra di aver depositato la richiesta di nomina del professionista dall'OCC.
L'asimmetria appare evidente: il debitore incapiente non può accedere alla liquidazione controllata, ma se l'istanza è del creditore, la procedura diventa ammissibile e il debitore può bloccarla se certifica i requisiti dell'art. 283 c.c.i.i.
La scelta del legislatore sembra percorrere una via già tracciata da alcune pronunce di merito (Trib. Palermo 30 settembre 2022) che prediligevano la via dell'efficienza rispetto a quella dell'esdebitazione, anche senza patrimonio da liquidare (App. Milano 21 aprile 2023).
Limitando la liquidazione controllata a chi dispone di un qualche attivo per i creditori, si frustrano tuttavia alcuni obiettivi del codice e si generano potenziali antinomie nel sistema.
E infatti l'art. 2, lett c), c.c.i.i. prevede che alle procedure destinate al sovraindebitamento possano accedere tutti i soggetti cui non sia destinata una specifica procedura concorsuale, in coerenza con la natura universalistica del codice, che non tollera di escludere posizioni soggettive dal suo ambito di applicazione.
Ora, i debitori privi di attivo potrebbero accedere in astratto all'istituto dell'“incapiente”, ma devono dimostrare di non essere in grado di produrre utilità rilevanti con cui pagare i creditori anche in prospettiva futura (art. 283 c.c.i.i.), il che significa …per il resto della vita lavorativa: la prova è diabolica e può rendere inammissibili la maggior parte delle richieste di esdebitazione immediata.
In più, vengono esclusi gli “immeritevoli” incapienti e coloro che hanno già avuto accesso all'istituto dell'art. 283 c.c.i.i., ammissibile una sola volta nella vita: questi soggetti non potranno accedere alla liquidazione controllata perché non hanno beni e non possono più utilizzare l'art 283 c.c.i.i.
L'incoerenza diviene evidente se si considera che il debitore senza beni può tranquillamente attendere l'istanza di un terzo e decidere di non sollevare l'eccezione di incapienza, così ottenendo l'apertura della procedura su impulso del creditore: quest'ultimo può infatti chiedere la liquidazione controllata senza beni, il debitore no.
La distonia appare ancor più evidente alla luce della circostanza che la liquidazione controllata può essere richiesta “senza beni” da parte delle persone giuridiche che non possono accedere all'esdebitazione ex art. 283 c.c.i.i., ma non dalle persone fisiche. Una simile disparità pone forse un tema di uguaglianza sotto il profilo dell'art. 3 Cost., soprattutto per quei soggetti che non avrebbero altre possibilità di accesso a istituti del codice della crisi: per quale motivo l'imprenditore collettivo incapiente può avere accesso alla liquidazione controllata e una persona fisica incapiente no?