La prima edizione dell’Osservatorio nazionale sulla crisi d’impresa

La Redazione
11 Settembre 2024

Il nuovo strumento rileva, nel periodo considerato 2021-primo semestre 2024, un incremento del ricorso a percorsi di tipo stragiudiziale rispetto a quelli tipicamente concorsuali, anche a causa dell’impatto avuto dal codice della crisi.

Unionamere ha da poco diffuso la prima edizione dell'Osservatorio nazionale sulla crisi d'impresa, il nuovo strumento realizzato in collaborazione con InfoCamere che – con cadenza semestrale, nei mesi di gennaio e luglio – presenta un'analisi relativa all'andamento delle procedure concorsuali, di quelle stragiudiziali e degli altri istituti di regolazione della crisi, effettuata monitorando i dati – censiti nel Registro delle imprese – delle “aperture” dei procedimenti registrati presso tutte le Camere di commercio italiane.

La prima edizione dell'Osservatorio prende in considerazione il triennio 2021- 2023 e il primo semestre 2024, valorizzando in tal modo l'impatto del nuovo codice della crisi d'impresa sull'accesso alle varie procedure. L'analisi offre così un quadro sull'evoluzione:

  • della composizione negoziata;
  • del concordato semplificato;
  • degli accordi di ristrutturazione (ADR);
  • del concordato preventivo;
  • del fallimento/liquidazione giudiziale;
  • della liquidazione coatta amministrativa.

Lo strumento dà conto, inoltre, della dimensione aziendale (numero di addetti), forma giuridica (s.p.a., s.r.l., s.n.c., s.a.s., ecc.), fatturato medio, settore merceologico e ripartizione territoriale per regione.

Quanto ai dati della prima rilevazione, qui allegata, si registra un lieve calo del ricorso alla procedura di fallimento/liquidazione (che passa da 8.720 aperture nel 2021 a 7.685 nel 2023) e un ancor più significativa diminuzione del ricorso al concordato preventivo (1.067 aperture nel 2021, 678 nel 2023) e alla liquidazione coatta amministrativa (372 nel 2021, 222 nel 2023).

A tali dati in ribasso vanno accostati quelli in rialzo corrispondenti agli accordi di ristrutturazione (ADR di cui agli artt. 57 e ss. c.c.i.i. e alla composizione negoziata della crisi (si veda l'ultima news pubblicata relativa ai dati Unioncamere).

Unioncamere e Infocamere commentano questi dati rilevando 1) un incremento nella tendenza a preferire percorsi di tipo stragiudiziale rispetto a quelli tipicamente concorsuali, 2) il successo di alcuni istituti, in particolare gli accordi di ristrutturazione, che ammettono la transazione dei debiti verso lo Stato, 3) l'effetto di “alleggerimento” dei carichi di lavoro dei tribunali che il maggiore ricorso a strumenti di tipo stragiudiziale comporta, in coerenza con gli obiettivi posti dal PNRR.

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