Testo Unico sulla giustizia tributaria: per il CNDCEC è necessario un adeguamento con le norme sul processo telematico

La Redazione
04 Ottobre 2024

Il Consiglio superiore dei commercialisti, nel corso di un'audizione tenutasi martedì 1° ottobre alla Camera, si è espresso sui due schemi di decreti legislativi in materia di sanzioni e giustizia tributaria.

Il CNDCEC durante l'audizione di martedì 1° ottobre, alla quale hanno partecipato la Consigliera nazionale delegata alla materia Rosa D'Angiolella e il coordinatore dell'area fiscalità della Fondazione nazionale dei Commercialisti Pasquale Saggese, ha espresso la propria piena condivisione rispetto all'obiettivo di riorganizzare in settori omogenei le disposizioni tributarie, abrogando le disposizioni non più attuali, nell'ottica di migliorare la chiarezza e conoscibilità delle norme fiscali e di garantire la certezza dei rapporti giuridici, precisando che ciò costituisce «il primo passo per la realizzazione di un ulteriore obiettivo della legge delega, ancora più ambizioso, costituito dalla redazione di un vero e proprio “Codice tributario”, articolato in una parte generale, sugli adempimenti e sulle procedure, e una parte speciale, sui singoli tributi».

Con riguardo ai due schemi di decreti legislativi, il Consiglio ha presentato delle osservazioni esclusivamente in riferimento allo schema del decreto recante il Testo Unico della giustizia tributaria, sottolineando che «L'aspetto più problematico (…) è costituito dalla traslazione acritica di norme dissonanti o comunque residuali rispetto all'ordinamento vigente». Il riferimento è in particolare al mantenimento dei richiami alle norme che regolano l'accesso al processo tributario in formato cartaceo, senza modificarne il contenuto, suggerendo implicitamente che tale prassi costituisca la regola generale, nonostante sia ormai divenuto obbligatorio il processo tributario telematico per i ricorsi notificati a partire dal 1° luglio 2019.

«Per favorire la chiarezza e la coerenza della disciplina – ha aggiunto – il testo unico avrebbe dovuto dare preminenza alle disposizioni che, dal luglio 2019, impongono l'utilizzo della telematica per l'accesso alla giustizia tributaria, riservando invece a quelle, ormai eccezionali e derogatorie, relative alla modalità “cartacea” un ruolo puramente marginale, pur senza espungerle dal riformulato corpus normativo».

L'altra questione sollevata concerne le norme procedimentali sulle nullità degli atti di accertamento per difetto, ad esempio, di motivazione o di sottoscrizione, che, a parere del Consiglio, dovrebbero essere maggiormente coordinate alla nuova disciplina dei vizi degli atti tributari introdotta dalla riforma dello Statuto del contribuente.

Il Consiglio Nazionale ha infine sottolineato l'importanza di inserire nel testo unico le disposizioni relative alle limitazioni dell'impugnazione della cartella di pagamento per vizi di notificazione, che sono state recentemente modificate dal d.lgs. 29 luglio 2024, n. 110 recante «Disposizioni in materia di riordino del sistema nazionale della riscossione».

Per maggiori approfondimenti, si allega il testo dell'audizione del CNDCEC alla Camera dei deputati.

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