Malattia professionale e sintomatologia: non rileva la “qualificazione” della patologia ma l’indicazione specifica dei sintomi
17 Ottobre 2024
Al fine di ottenere l'indennizzo per la malattia professionale contratta, è sufficiente per il lavoratore indicare nella domanda la sintomatologia o è necessario anche fare menzione della specifica patologia? Se in sede giudiziarie è indicata una diversa malattia, comunque rientrante nel quadro dei sintomi denunciati, può parlarsi di “nuova domanda”? Non sussiste un obbligo per l'assicurato di qualificare la malattia professionale denunciata, dovendosene solo allegare i sintomi. Infatti, il lavoratore può limitarsi a manifestare la propria sintomatologia, o i fatti morbosi accertati, e addurre i possibili agenti patogeni cui il lavoro lo ha esposto, senza essere tenuto a una specifica indicazione del “nomen” della patologia derivata, che ben può essere definita attraverso le attività peritali e decisionali del processo. Si precisa, inoltre, che non è richiesto un giudizio di assoluta certezza della diagnosi, dal momento che la valutazione della derivazione causale deve essere comunque svolta secondo un criterio probabilistico. Pertanto, alla denuncia della malattia professionale deve essere allegata una relazione (particolareggiata) della sintomatologia accusata dal lavoratore e di quella rilevata dal medico certificatore. Da ciò consegue che non potrebbe ritenersi nuova la domanda di prestazione assicurativa per una malattia professionale che, pur non coincidente con quella denunciata, rientri nel quadro della sintomatologia allegata e sia relativa alla lavorazione dedotta, trattandosi di mera qualificazione del fatto costitutivo allegato. |