La tassazione dei premi di produttività

20 Novembre 2024

Il contributo analizza il premio di produttività - una retribuzione accessoria che costituisce una componente aggiuntiva rispetto a quella principale e che intende remunerare la prestazione dirigenziale in funzione dei risultati raggiunti – concentrandosi sui profili relativi alla tassazione.

L'amministrazione di risultato

Negli ultimi anni si è consolidata una nuova concezione di amministrazione cd. di risultato che punta al perseguimento di un obiettivo mediante l'ottimizzazione delle risorse.

 Si è passati da una amministrazione che valorizza il formante legale (e, dunque, le regole di condotta) ad una amministrazione che incentiva il merito dei lavoratori.

Si è parlato, a tal proposito, di criteri cd. aziendalistici che trasformano la Pubblica Amministrazione in una macchina organizzativa che opera per il raggiungimento di uno scopo.

 Dalla lettura della legge generale sul procedimento amministrativo si evince l'interesse del legislatore all'attivazione di un processo di efficientamento della Pubblica Amministrazione.

L'incipit della legge n. 241/90 contiene, infatti, l'indicazione dei principi di economicità, efficacia ed efficienza amministrativa.

Sono stati, dunque, recepiti una serie di concetti che derivano dall'economia aziendale. Si pensi ai Kpi, ovvero agli indici che attestano l'andamento di un processo aziendale e l'efficacia con cui l'azienda sta raggiungendo gli obiettivi.

I predetti criteri aziendalistici diventano dei valori, sicché il mancato raggiungimento dello scopo è fonte di responsabilità.

Per i dirigenti è prevista una prestazione cd. accessoria che consiste nel raggiungimento degli obiettivi prefissati. Il mancato raggiungimento degli obiettivi implica la mancata corresponsione della prestazione accessoria.

 La performance è il contributo (risultato e modalità di raggiungimento del risultato) che un soggetto (organizzazione, unità organizzativa, gruppo di individui, singolo individuo) apporta attraverso la propria azione al raggiungimento delle finalità e degli obiettivi e, in ultima istanza, alla soddisfazione dei bisogni per i quali l'organizzazione è stata costituita.

 La retribuzione accessoria costituisce una componente della retribuzione “aggiuntiva” rispetto a quella principale, finalizzata a remunerare la prestazione dirigenziale in funzione delle competenze possedute e dei risultati raggiunti.

I criteri aziendalistici come regola di condotta dell'azione amministrativa

Il decreto legislativo del 27 ottobre 2009, n. 150, all'art. 4 ha previsto l'introduzione di un ciclo della performance, il quale si articola nelle seguenti fasi: definizione e assegnazione degli obiettivi che si intendono raggiungere, dei risultati attesi e dei rispettivi indicatori  tenendo conto anche dei risultati conseguiti nell'anno precedente, come documentati e validati nella relazione annuale sulla performance di cui all'articolo 10; collegamento tra gli obiettivi e l'allocazione delle risorse; monitoraggio in corso di esercizio e attivazione di eventuali interventi correttivi;  misurazione e valutazione della performance, organizzativa e individuale; utilizzo dei sistemi premianti, secondo criteri di valorizzazione del merito; rendicontazione dei risultati agli organi di indirizzo politico-amministrativo, ai vertici delle amministrazioni, nonché ai competenti organi di controllo interni ed esterni, ai cittadini, ai soggetti interessati, agli utenti e ai destinatari dei servizi. Il benessere di una azienda ovvero della stessa Pubblica Amministrazione implica il rispetto di una serie di fasi: definizione e assegnazione degli obiettivi; collegamento tra obiettivi e risorse; monitoraggio costante e attivazione di eventuali interventi correttivi; misurazione e valutazione della performance organizzativa e individuale.

Il premio di produttività e la sua tassazione

Il premio di produttività rappresenta, pertanto, un incentivo al perseguimento degli obiettivi ed ha una funzione premiale per i lavoratori che si siano contraddistinti per “merito” nello svolgimento dell'attività lavorativa. La natura, appunto, di incentivo ha determinato una detassazione delle somme corrisposte. La legge di Bilancio 2024, così come la legge di Bilancio 2023 hanno previsto una tassazione agevolata dei premi di produttività che consiste in una imposta sostitutiva con aliquota del 5% (in luogo dell'aliquota del 10%). In particolare il comma 18 dell'art. 1 della legge 213/2023 ha previsto che per i premi e le somme erogati nell'anno 2024, “l'aliquota dell'imposta sostitutiva sui premi di produttività è ridotta al 5%”. La detassazione opera, tuttavia, in presenza di presupposti previsti ex lege, ovvero occorre che i risultati perseguiti siano misurabili e che il reddito di lavoro dipendente non sia stato superiore a 80.000 euro. Conferme di tale misura arrivano anche dalla Legge di Bilancio 2025, la quale conferma anche gli incentivi per i datori di lavoro che decidano di attuare nuove assunzioni (si tratta di una maggiorazione del 20% della deduzione relativa al costo del lavoro incrementale derivante da assunzioni di lavoro a tempo indeterminato), nonché il riconoscimento di una serie di ulteriori fringe benefit. La detassazione è espressione del rinnovato ruolo del fisco cd. collaborativo che incentiva il merito supportando i lavoratori dipendenti. La detassazione è espressione del walfare aziendale che importa un aumento dei beni e dei servizi esentasse.

In conclusione

La detassazione dei premi di produttività risponde all'esigenza di incentivare i lavoratori ad essere produttivi. Un prelievo fiscale eccessivo potrebbe costituire un deterrente all'impegno del lavoratore nel raggiungere gli obiettivi aziendali. Si tratta, inoltre, di somme di denaro che il contribuente incassa non sotto forma di reddito, ma di mero arricchimento. Per tale ragione non dovrebbe essere effettuato un prelievo d'imposta eccessivo.

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