Novembre 2024: responsabilità di amministratori non esecutivi di società bancarie e di soci di società irregolari, abusiva concessione di credito
La Redazione
05 Dicembre 2024
La Cassazione a novembre ha affrontato diverse fattispecie relative alla responsabilità: del socio verso i terzi per le obbligazioni della società di persone, dei soci di una società di persone irregolari, degli amministratori non esecutivi di società bancarie. Si è occupata, inoltre, di società di comodo, di revocatoria dell'atto di cessione d'azienda. In sede penale, infine, si registrano pronunce in materia di restituzione ai soci dei versamenti in conto futuro aumento di capitale, di bancarotta impropria e rilevanza del falso valutativo e di bancarotta fraudolenta prefallimentare.
La responsabilità del socio per le obbligazioni della società di persone
Cass. Civ. – Sez. II – 29 novembre 2024, n. 30714
Nelle società di persone, la "responsabilità" del socio verso i terzi per le obbligazioni dell'ente deve ritenersi temporalmente correlata alla durata del rapporto sociale e, conseguentemente, deve essere esclusa oltre la data dello scioglimento del rapporto tra il socio e la società, a condizione che lo scioglimento sia stato portato con mezzi idonei a conoscenza dei terzi che lo hanno incolpevolmente ignorato. Rispetto a tale principio generale, non assume valore decisivo la circostanza che una determinata obbligazione sociale sia stata contratta in epoca anteriore allo scioglimento del rapporto con un singolo socio, e che gli effetti di tale obbligazione sociale siano destinati a permanere nel tempo, oltre l'epoca dello scioglimento del rapporto tra il socio e la società.
Società di comodo: il pignoramento non basta
Cass. Civ. – Sez. Trib. – 28 novembre 2024, n. 30607
Il pignoramento dell'intero patrimonio immobiliare di una società non integra un'ipotesi di disapplicazione automatica della disciplina sulle società di comodo, di cui all'art. 30, comma 4-bis, l. n. 724/1994. Spetta al contribuente dimostrare in giudizio l'esistenza di situazioni oggettive che hanno reso impossibile il reddito minimo richiesto dalla disciplina.
Revocabile la cessione d'azienda in pregiudizio dei creditori
Cass. Civ. – Sez. I – 22 novembre 2024, n. 30140
Ammissibile l'azione revocatoria per l'atto dispositivo dell'azienda che pregiudichi le ragioni dei creditori, in quanto determini la fuoriuscita dal patrimonio della società del principale asset e dell'unico bene immobile proprio nel momento in cui la società stava attraversando un periodo di difficoltà economico-finanziaria.
Obblighi di vigilanza stringenti per gli amministratori non esecutivi di società bancarie
Cass. Civ. – Sez. II – 20 novembre 2024, n. 29844
Nelle società bancarie, a prescindere dalla qualità di consigliere esecutivo o meno, tutti gli amministratori, che vengono nominati in ragione della loro specifica competenza anche nell'interesse dei risparmiatori, devono svolgere i compiti loro affidati dalla legge con particolare diligenza e, quindi, anche in presenza di eventuali organi delegati, sussiste il dovere dei singoli consiglieri di valutare l'adeguatezza dell'assetto organizzativo e contabile, nonché il generale andamento della gestione della società, e l'obbligo, in ipotesi di conoscenza o conoscibilità di irregolarità commesse nella prestazione dei servizi di investimento, di assumere ogni opportuna iniziativa per assicurare che la società si uniformi ad un comportamento diligente, corretto e trasparente. Ne consegue che il consigliere di amministrazione non esecutivo di società per azioni, in conformità al disposto dell'art.2932 comma 2 c.c., è solidalmente responsabile della violazione commessa quando non intervenga al fine di impedirne il compimento o attenuarne le conseguenze dannose.
Società cancellata dal registro delle imprese dopo il rilascio della procura, ma prima della notifica del ricorso per cassazione
Cass. Civ. – Sez. Unite – 19 novembre 2024, n. 29812
In tema di ricorso per cassazione, la perdita della capacità processuale della parte ricorrente, tanto che si tratti di persona fisica quanto che si tratti di persona giuridica, avvenuta dopo il conferimento della procura speciale al difensore per il giudizio di cassazione ma prima della notifica del ricorso alla controparte, non ne determina l'inammissibilità, alla luce del principio di ultrattività del mandato.
Società a ristretta base: gli utili si presumono distribuiti ai soci
Cass. Civ. – Sez. Trib. – 13 novembre 2024, n. 29289
In presenza di società di capitali a ristretta base azionaria, in caso di accertamento di utili non contabilizzati operi la presunzione di attribuzione pro quota ai soci degli utili stessi, salva la prova contraria che i maggiori ricavi sono stati accantonati o reinvestiti.
Il falso valutativo nella bancarotta impropria
Cass. Pen. – Sez. V – (10 ottobre) 12 novembre 2024, n. 41541
Il reato di bancarotta fraudolenta impropria, di cui all'art. 223, comma 2, n. 1, l.fall. da reato societario di false comunicazioni sociali, previsto dall'art. 2621 c.c., nel testo modificato dalla legge 27 maggio 2015, n. 69, è configurabile in relazione alla esposizione in bilancio di enunciati valutativi, se l'agente, in presenza di criteri di valutazione normativamente fissati o di criteri tecnici generalmente accettati, se ne discosti consapevolmente e senza fornire adeguata informazione giustificativa, in modo concretamente idoneo ad indurre in errore i destinatari delle comunicazioni.
È bancarotta il prelievo di somme a titolo di restituzione ai soci dei versamenti in conto futuro aumento di capitale
Cass. Pen. – Sez. V – (9 ottobre) 12 novembre 2024, n. 41536
In tema di reati fallimentari, integra il delitto di bancarotta fraudolenta patrimoniale sia la restituzione ai soci dei versamenti conferiti in conto di aumento futuro di capitale, prima della scadenza del termine, pattuito o fissato dal giudice, per l'approvazione dell'aumento di capitale programmato, sia la restituzione operata, in assenza della fissazione di tale termine, nel corso della vita della società. L'amministratore, insomma, non può decidere, egli, liberamente di restituire le somme versate in conto futuro aumento di capitale durante la vita della società.
La valutazione della condotta rilevante nella bancarotta fraudolenta prefallimentare
Cass. Pen. – Sez. V – (30 settembre) 7 novembre 2024, n. 40865
Il reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale prefallimentare è un reato di pericolo concreto, in cui l'atto di depauperamento deve risultare idoneo ad esporre a pericolo l'entità del patrimonio della società in relazione alla massa dei creditori e deve permanere tale fino all'epoca che precede l'apertura della procedura fallimentare. Dal punto di vista soggettivo, l'elemento psicologico della bancarotta fraudolenta patrimoniale è costituito dal dolo generico, per la cui sussistenza non è necessaria la consapevolezza dello stato di insolvenza dell'impresa, né lo scopo dì recare pregiudizio ai creditori, ma è sufficiente la consapevole volontà di dare al patrimonio sociale una destinazione diversa rispetto alle finalità dell'impresa e di compiere atti che possano cagionare o cagionino danno ai creditori.
La responsabilità illimitata dei soci di una società di persone irregolari
Cass. Civ. – Sez. I – 7 novembre 2024, n. 28650
La caratteristica precipua di una società irregolare, a causa della sua mancata iscrizione nel registro delle imprese, è l'impossibilità di una limitazione della responsabilità illimitata e solidale di tutti i soci, a prescindere dal fatto che gli stessi abbiano la gestione o la rappresentanza sociale. Perché operi la distinzione fra soci accomandatari e soci accomandanti, ex art. 2317 c.c., è necessario che la società operi sotto una ragione sociale che ne enunci la natura di accomandita semplice.
L'onere della prova per la concessione abusiva di credito a impresa in crisi
Cass. Civ. - Sez. I – 4 novembre 2024, n. 28320
Può qualificarsi come abusiva l'erogazione del credito effettuata, con dolo o colpa, ad un'impresa che si palesa in una situazione di difficoltà economico-finanziaria e in mancanza di concrete prospettive di superamento della crisi: tale condotta integra, quindi, un illecito del soggetto finanziatore, per essere egli venuto meno ai suoi doveri primari di una prudente gestione, che obbliga il medesimo al risarcimento del danno, ove ne discenda l'aggravamento del dissesto favorito dalla continuazione dell'attività d'impresa. Non integra, invece, abusiva concessione di credito la condotta della banca che, pur al di fuori di una formale procedura di risoluzione della crisi dell'impresa, abbia assunto un rischio non irragionevole, operando nell'intento del risanamento aziendale ed erogando credito ad un'impresa suscettibile, secondo una valutazione ex ante, di superamento della crisi o almeno di proficua permanenza sul mercato, sulla base di documenti, dati e notizie acquisite, da cui sia stata in buona fede desunta la volontà e la possibilità del soggetto finanziato di utilizzare il credito ai detti scopi.
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Sommario
La responsabilità del socio per le obbligazioni della società di persone
Società di comodo: il pignoramento non basta
Revocabile la cessione d'azienda in pregiudizio dei creditori
Obblighi di vigilanza stringenti per gli amministratori non esecutivi di società bancarie
Società cancellata dal registro delle imprese dopo il rilascio della procura, ma prima della notifica del ricorso per cassazione
Società a ristretta base: gli utili si presumono distribuiti ai soci
È bancarotta il prelievo di somme a titolo di restituzione ai soci dei versamenti in conto futuro aumento di capitale
La responsabilità illimitata dei soci di una società di persone irregolari
L'onere della prova per la concessione abusiva di credito a impresa in crisi