L'utilizzo legittimo della videosorveglianza per la sicurezza aziendale
10 Febbraio 2025
Nel caso in esame, la Corte Suprema ha affrontato la questione dei controlli difensivi, in relazione all'utilizzo e alla validità giuridica delle riprese effettuate dalle telecamere di sorveglianza. Il lavoratore coinvolto, addetto al carico e scarico merci, è stato licenziato per sottrazione di beni aziendali, dimostrata attraverso le registrazioni delle telecamere, i giudici di merito avevano giustificato il licenziamento come misura proporzionata alle azioni del lavoratore. In Cassazione, il dipendente ha contestato l'utilizzo delle telecamere sostenendo violazioni normative e l'inadeguatezza dei filmati come prova. Tuttavia, la Corte ha confermato la validità del licenziamento disciplinare, ritenendo legittimo l'uso delle telecamere ai sensi dell'art. 4 del Testo Unico sulla Sicurezza Lavoro, difatti le riprese erano finalizzate alla protezione del patrimonio aziendale e collocate in un'area esterna all'azienda, non risultando i lavoratori oggetto di controlli specifici, ma incidentalmente ripresi durante le attività lavorative. Nel caso in questione la Corte ha sottolineato che:
Infine, è stato sostenuto che non esiste un divieto di utilizzabilità probatoria analogo a quello previsto nel processo penale, dovendosi procedere ad un bilanciamento tra privacy del lavoratore e tutela dell'impresa, che deve avvenire secondo i principi di correttezza, pertinenza e non eccedenza previsti dal d.lgs. n. 196/2003. |