Tributario

Dipendente in smart working: non è possibile applicare la retribuzione convenzionale

La Redazione
24 Marzo 2025

La Corte di Giustizia Tributaria di primo grado di Roma ha rigettato la doglianza del contribuente, direttore generale di una società britannica, secondo cui la prestazione del lavoro da remoto, nel caso di specie, si era resa necessaria a causa delle restrizioni conseguenti alla pandemia da c.d. “Covid-19” ed era, dunque, equiparabile ad un periodo di ferie che, per la normativa invocata, consente di fruire del beneficio a prescindere dalla presenza all’estero del dipendente. 

In tema di IRPEF, non è possibile applicare il regime agevolativo previsto dall'art. 51, co. 8-bis TUIR – che, come noto, consente a certe condizioni di tassare il reddito di lavoro dipendente prestato all'estero assumendo come base imponibile una retribuzione convenzionale anziché quella corrisposta effettivamente al lavoratore – all'attività svolta dal dipendente in smart working dall'Italia.

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